L’AQUILA «Certamente non siamo disponibili ad accettare supinamente lo spregio istituzionale della signora De Micheli, sottosegretario di Stato all’economia». Lo dice Giorgio De Matteis (nella foto) dell’Aquila città aperta, che prosegue: «Cialente, che rappresenta indegnamente gli aquilani, piuttosto che chiedere scusa alla De Micheli, chieda scusa al consiglio comunale e alla città intera per averci costretto ad assistere alla patetica recita di un sottosegretario di Stato inadeguato e non consapevole dei reali problemi dell’Aquila e del suo territorio. Chieda scusa Cialente della fuga ignominiosa della De Micheli e delle bugie che ci ha costretto ad ascoltare durante il suo ridicolo intervento. Non abbiamo potuto chiedere di avere risposte», continua De Matteis, «sui problemi veri, quali ad esempio le reali disponibilità finanziarie, visto che basta vistare il sito del Cipe per rendersi conto che le delibere, cui ha fatto riferimento la De Micheli, sono delibere che riassegnano le economie dei fondi già stanziati da Berlusconi e poi da Letta. Peraltro, queste delibere non sono ancora all’attenzione della Corte dei Conti, contrariamente a quanto affermato dal sottosegretario, anzi l’iter è in una fase iniziale, il che vuol dire che di questi soldi, che vengono da Berlusconi e non da Renzi, se ne vedrà l’efficacia solo tra 8-9 mesi. Inoltre, avremmo avuto il piacere di chiedere alla signora De Micheli, fuggita dal consiglio comunale – a lei che è emiliana – cosa stanno facendo nella sua regione con gli 8 miliardi di euro assegnati per il terremoto dall’ex ministro Barca. Poiché è noto», sottolinea il consigliere comunale dell’opposizione, «che non si possono spendere 8 miliardi in poco tempo, avevamo chiesto che una minima parte fosse resa spendibile per L’Aquila. Ma il partito di Cialente, della Pezzopane e della De Micheli, cioè il Pd, ha risposto di no! Infine, rispetto ai fondi stanziati per le attività produttive, dopo la farsa di Accord Phoenix, e rispetto al tentativo di ripianare i debiti del Centro turistico del Gran Sasso, avremmo voluto discuterne in relazione alla fantomatica proposta di legge sulla ricostruzione. Ma, naturalmente», conclude De Matteis, «il partito che si è intestata senza alcun titolo la ricostruzione, cioè il Pd, non ha alcun interesse a far sapere ai cittadini che non c’è alcuna idea sostanziale, sulla ricostruzione, come non vuole che emergano i fallimenti del vertice nazionale, rappresentato dal conte Mascetti, alias Renzi, a scendere fino al sindaco».