TERAMO L'8 giugno sarà la data ufficiale della nascita di Tua, la società unica di trasporti abruzzesi. E il presidente dell'Arpa. Luciano D'Amico (foto), dopo aver traghettato il sistema di trasporti abruzzese verso il traguardo della fusione, fa capire di essere pronto a lasciare. «Si tratta -spiega D'Amico- di una realtà di tali dimensioni e complessità da richiedere un impegno a tempo pieno, sia per il presidente che per il cda». I numeri di Tua sono importanti: capitale sociale di 39 milioni di euro, ma anche 890 autobus e 38 treni in dotazione. L'azienda, secondo D'Amico, dovrà avere caratteristiche tali da competere a livello nazionale, ed essere pronta alla gara del 2019 per il trasporto pubblico locale. D'Amico è tornato anche sulla questione sicurezza, esplosa in seguito al filmato, diventato virale, di un controllore dell'Arpa andato su tutte le furie di fronte ad un passeggero senza biglietto. «L'azienda organizzerà la formazione di vigilantes», spiega D'Amico, annunciando la nascita di figure da affiancare ai controllori. Oltre che all'incremento della sicurezza le nuove misure punteranno anche a ridurre la fascia di evasione. «Chi non paga il biglietto -aggiunge- di fatto lo fa pagare a tutti gli altri utenti. Non sono stati presi provvedimenti nei confronti di quel controllore perché, nonostante i toni esagerati, stava svolgendo il suo lavoro. Un lavoro non sempre facile: due controllori sono perfino finiti in ospedale». D'Amico punta l'attenzione anche su come, con la nuova realtà che unisce, attraverso la fusione per incorporazione, Arpa, Gtm e Sangritana, ci sarà un notevole risparmio, anche alla luce dei tagli, di circa 8 milioni di euro, che il Governo ha stabilito per il settore. Ma resta la questione dei possibili esuberi: ci sarebbero, secondo una prima stima, circa cento autisti in più, mentre ancora non si conosce il numero riguardante il personale amministrativo. «Il confronto con i sindacati è stato avviato -aggiunge D'Amico- in tempi brevissimi contiamo di arrivare a contratti aziendali di secondo livello». Tra pensionamenti e blocco dei turn over si potrebbe riuscire a ridurre il numero dei dipendenti nel giro di quattro anni senza ricorrere a licenziamenti.