PESCARA Duemilaseicentosedici aspiranti autisti e ammessi alla preselezione, alla fine della quale resteranno in 250 per la graduatoria alla quale la nuova Tua attingerà per le prossime assunzioni: i numeri del bando di concorso dimostrano l’aspettativa che c’è intorno alla nuova società regionale unica di trasporto: un’aspettativa che però dovrà essere accompagnata da quella che si preannuncia una difficile trattativa sindacale.
Cgil, Uil e Cisl si schierano a tutela dei contratti dei lavoratori. Secondo loro l’avvio della nuova Tua con il taglio dei costi e l’affidamento ai privati del servizi di pulizia (tolto alla società Sistema spa dell’Arpa) e di piccole tratte in sub concessione va verso una schema simile a quello abbozzato (e schivato) dall’ex giunta di centrodestra.
«La vicenda di Sistema spa è stata gestita malissimo, l’ex presidente Arpa Cerulli aveva deciso di privatizzare le pulizie D’Alfonso non ha fermato questo piano malgrado le promesse», spiega Franco Rolandi della Filt Cgil sottolineando come le ditte che si sono aggiudicate la gara, avendo offerto il massimo ribasso del 35%, adesso non riescono neanche a coprire i costi e sono costrette a non assumere il personale ex Sistema come previsto nel capitolato.
Per quanto riguarda l'azienda unica, Rolandi ci tiene a precisare che il taglio dei 10milioni di euro «è imputabile solo alle scelte della Regione e non al governo». «Questo taglio», aggiunge, «abbinato all'efficientamento per 6,5 milioni di euro, comporterà misure drastiche, di conseguenza alcuni servizi non saranno più sostenibili e verranno dati in subconcessione ai privati». Secondo il sindacalista Filt, la Regione ha annunciato 150 autisti in esubero perché prevede di tagliare le corse: «Di contro sui costi della politica non c'è finora stato nulla, tanto che il piano industriale ci è stato illustrato dalle stesse persone che hanno creato questa situazione di dissesto, tutte nomine politiche effettuate dal centrodestra. La Regione a questo punto non può venire a chiedere sacrifici solo ai lavoratori...».