L’AQUILA - Nei giorni scorsi, su sollecitazione del dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, la Giunta regionale ha dovuto tagliare, rimodulando per complessivi 70 milioni, l’ammontare dei fondi Par Fsc (Programma attuativo regionale - Fondi per sviluppo e coesione) 2007-2015 in conseguenza delle sforbiciate alla Regione Abruzzo del governo nazionale nelle ultime due finanziarie.
Questo ha portato alla cancellazione di risorse destinate a varie misure tra cui cultura, turismo, politiche agricole e sicurezza sismica delle scuole.
La decisione della Giunta è stata al centro di un lungo tira e molla con le opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 stelle che ha caratterizzato la seconda seduta del Consiglio regionale, che si è conclusa intorno alle 21.
Le minoranze hanno chiesto di dire la loro sui tagli agitando la minaccia di non ritirare i circa 600 emendamenti ostruzionistici sulla proposta di legge sulle norme per l’alienazione e la valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
Alla fine, l’intesa, basata soprattutto su una versione locale di “patto del Nazareno” tra Partito democratico e Forza Italia, come sottolineato in un intervento del presidente della Giunta, Luciano D’Alfonso, ha retto, con le opposizioni che hanno prevalso su tutto il fronte.
Nonostante il secco e reiterato no dell’assessore al ramo Donato Di Matteo, il progetto di legge è stato rinviato al primo punto dell’ordine del giorno del Consiglio regionale del prossimo 5 maggio.
I 21 voti a favore del rinvio dimostrano che parte della maggioranza di centrosinistra ha sfiduciato il proprio assessore.
E domani alle 12 le opposizioni incontreranno i tecnici per dare indicazioni sui tagli, un secondo confronto è in programma venerdì con il vice presidente con delega alle Attività produttive Giovanni Lolli.
“Vogliamo capire la riprogrammazione degli interventi in seguito al taglio di 70 milioni - ha spiegato il capogruppo forzista, Lorenzo Sospiri - non mi pare che tra le priorità ci possa essere l’Aeroporto di Preturo”.
Scuro in volto l’assessore regionale Di Matteo: “Ho votato contro il rinvio perché lo ritengo un modo per dilazionare l’approvazione di una legge importante senza ottenere la riduzione degli emendamenti soprattutto dei grillini - ha spiegato - Il rinvio produrrà difficoltà, se si dovesse riportare il patrimonio nella titolarità dello Stato il costo per le vendita si alzerebbe e diventerebbe proibitivo per gli inquilini di case popolari”.
Sulla maggioranza Di Matteo ha detto che “deve capire, prima che sia troppo tardi, che le battaglie si fanno, non si può cedere così facilmente a certe richieste delle opposizioni”.
Nella maggioranza, sul provvedimento si è astenuto il capogruppo del Centro democratico, Maurizio Di Nicola, non hanno votato i due consiglieri di Abruzzo civico Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo.
Di Nicola in un intervento in aula ha attaccato centrodestra e grillini perché la minaccia di emendamenti ostruzionistici non la ritiene corretta: “Dichiarare che si intende bloccare i lavori del Consiglio con centinaia di emendamenti è un abuso del diritto all’emendamento, i giudici non l’hanno ritenuta censurabile, ma il tema resta”.
A proposito dei tagli, I consiglieri grillini hanno denunciato “sforbiciate del governo regionale ai servizi per i cittadini, questa volta nella tagliola del Consiglio regionale finiscono ben 70 milioni di euro che la Giunta D’Alfonso sottrae, tra le altre, alle politiche agricole, al turismo, alla cultura e, per non farci mancare niente, anche ai servizi per le politiche ambientali, alla sicurezza sismica di scuole e edilizia residenziale pubblica”.
Le priorità fatte salve dalla Giunta, oltre all’Aeroporto dell’Aquila, al quale l’Enac nei giorni scorsi ha cancellato la licenza ai voli commerciali, c’è il porto turistico di Roseto degli Abruzzi (Teramo).
“Una gestione delle risorse che non è condivisibile sotto nessun punto di vista - spiegano i consiglieri Cinque stelle - Questa nuova ondata di tagli andrà ad aggravare la già difficoltosa situazione di alcuni settori che fanno fatica ad andare avanti”.
“Le cifre, come già accennato - continuano i grillini - sono da capogiro, 2,7 milioni di euro vengono sottratti alla sicurezza sismica di scuole, 1 milione di euro per l’edilizia residenziale pubblica, 2 milioni di euro sottratti all’attuazione di un programma di sviluppo per la Valle Peligna, 10 milioni di euro sottratti allo sviluppo turistico, 1 milione sull’ammodernamento della regione e così via, voce per voce, fino ad arrivare a 70 milioni di euro in meno per un Abruzzo che sempre più ostaggio di un governo che è sì veloce, ma verso il baratro”.