Continua l’operazione verità del sindaco contro una presunta campagna anti amministrazione fatta di leggende metropolitane. Dopo il progetto Case tocca allo scalo dei parchi e alle spa comunali. Sullo scalo la campagna del fango avrebbe due matrici: la grande distribuzione commerciale spaventata dalla futuribile realizzazione di un outlet e «che ha utilizzato la città come una toilette» e l’aeroclub il cui obiettivo, secondo Cialente, sarebbe «rientrare nello scalo dopo averlo rovinato». E proprio contro l’aeroclub punta il dito il primo cittadino, dimostrando che a fronte di un pagamento di 12 mila lire l’anno per l’occupazione del suolo.
I CONTRIBUTI
L’aeroclub percepì fino al 2006 contributi per un totale di 702 mila euro. Ancora: un milione 565 mila euro per l'allungamento della pista, 645 mila euro nel ’99 di cui solo 568 mila utilizzati, Poi, durante il periodo dell'assessore regionale Giorgio De Matteis, un finanziamento di 2 milioni di euro inutilizzati e nel 2004 un altro milione rimasto intonso. Con la giunta Cialente i soldi residui trovarono impiego nella realizzazione dell’edificio di Protezione civile (un milione) e per le strutture del G8 (2 milioni e mezzo). «Dunque - ha sottolineato il sindaco - noi abbiamo speso soltanto 718 mila euro più 596 mila euro di start-up per rimettere a posto un cesso. La storia dei milioni buttati è una leggenda metropolitana». Imminenti ora i lavori per l’allargamento della pista a 30 metri e per le apparecchiature che consentiranno il volo notturno. Lo scalo resterà per il momento in una sorta di stand-by in attesa che gli interventi saranno fatti. «L’aeroclub non ha mai voluto che l’aeroporto si sviluppasse per averlo a disposizione come un proprio giocattolo», ha tuonato il sindaco.
LA REVOCA
Un cenno anche alla revoca della certificazione ai voli commerciali. «La città non era pronta e non aveva interesse a volare su Milano, ne prendiamo atto. Sistemiamo le cose poi punteremo tutto sull'incoming turistico». L'assessore Emanuela Iorio ha spiegato che a determinare la revoca da parte di Enac è stato un errore umano, il fatto che il progetto per gli interventi sulla posta non sia stato consegnato entro i termini. L’operazione verità prosegue sulle Spa: il Sed che l'anno scorso perdeva 47 mila euro quest’anno ha chiuso il bilancio con un attivo di 148 mila euro, Asm, a fronte di perdita 2 milione 300 del 2013 ora ha solo un disavanzo di 300 mila euro. L’Ama va in pareggio di bilancio. Il problema resta Afm che nonostante aumento di fatturato delle farmacie di un milione di euro presenta un buco di bilancio di 154 mila euro. Saranno chiuse le farmacie di Castel di ieri e forse di Avezzano. All’orizzonte esuberi e futuro a rischio per l’asilo Casetta Fantasia.