ABRUZZO. Il presidente Luciano D’Alfonso dà un taglio… ai tagli della precedente giunta di centrodestra. Ora decreta il rientro nella disponibilità del governatore regionale e dei suoi assessori delle auto blu fin sotto casa.
Colpo di spugna dunque sulla delibera 379/2014 del 19 maggio scorso firmata da Gianni Chiodi che imponeva l’utilizzo delle autovetture solo per servizio e aboliva la possibilità di ottenere un passaggio fin sotto casa.
All’articolo 10 si specificava, infatti, che l’utilizzo della auto di servizio e di quelle di rappresentanza è consentito «esclusivamente per le attività connesse all’esercizio delle funzioni» di assessore e presidente della giunta. Ciò prevedeva spostamenti dalle sedi istituzionali della presidenza e degli assessorati ad altre sedi istituzionali o sede di evento ai quali partecipano in virtù della carica ricoperta.
Dunque passaggio sotto casa non consentito. Si parlava anche di «utilizzo eccezionale» per trasportare altri passeggeri, ovviamente sempre rappresentanti di istituzioni «se invitati dal presidente a partecipare ad eventi istituzionali». Anche in quel caso il tragitto percorribile era limitato agli spostamenti dal luogo di arrivo a quello di svolgimento dell’evento e ritorno. Un provvedimento che salverebbe da spiacevoli reati come il peculato in caso di utilizzo "improprio" dei mezzi del lavoro.
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Inoltre nell’era Chiodi l’utilizzo delle auto blu non era esclusivo per presidente e assessore ma le vetture potevano essere utilizzate anche dalla dirigenza. Adesso, invece, al presidente della Giunta, al presidente del Consiglio ed ai componenti dell’Esecutivo regionale è assegnata, «in uso esclusivo», si legge nel nuovo documento firmato da D’Alfonso, «per tutta la durata dell’incarico, un'autovettura di rappresentanza condotta da personale con qualifica di autista».
Ma la novità più importante riguarda sicuramente il passaggio fin sotto casa, come si legge all’articolo 10
Negli spostamenti consentiti è compreso infatti il tragitto dal luogo di residenza, domicilio o dimora dell’assegnatario.
Anche la possibilità di trasportare ospiti viene ampliata. Adesso l’assegnatario ha la facoltà di ospitare all’interno dell’autovettura di rappresentanza «dipendenti regionali al seguito o accompagnatori; rappresentanti istituzionali; e altri soggetti interessati alle finalità dell’incarico istituzionale».
Ovviamente il passaggio fino a casa è destinato solo ai politici perché come si spiega all’articolo 12 «è fatto divieto di utilizzare l’autovettura per compiere il tragitto dal luogo di residenza, domicilio o dimora del dipendente verso la sede di servizio o i luoghi ove è chiamato a svolgere la missione e viceversa».
In quel caso scatta l’accusa di peculato.
IN CASO DI MULTE
In caso di multe per violazioni del codice della strada (e il presidente D’Alfonso ha già preso qualche verbale di troppo) il regolamento spiega che è l’autista a doversi far carico del pagamento.
Se non lo fa l’amministrazione dovrà trattenere la cifra dal suo stipendio. E’ sempre facoltà dell’autista, inoltre, impugnare la contravvenzione «tenendo indenne l'Amministrazione regionale da qualsivoglia responsabilità ed onere».
«A quanto pare», commenta Jessica Verzulli, Coordinatrice regionale dei Giovani di Forza Italia Abruzzo, «D'Alfonso ha deciso che la spesa pubblica va ridotta chiudendo i punti nascita e altri servizi essenziali, mentre si salvaguardano, cancellando i progressi che si erano compiuti, i privilegi della sua Giunta, che guarda caso si dimentica di pubblicare come fa con quasi tutti gli atti che firma, sulla sua pagina facebook. Una svista?»