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Pescara, 24/11/2024
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24/04/2015
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Abruzzo, "Tua" parte da 14 milioni di tagli, 1.600 dipendenti salvati. La nuova azienda unica debutta l'8 giugno, ma sul piano industriale e sui contratti occorre trovare l'accordo con i sindacati. In 242 verso il pensionamento, previsto l'aumento del 5 % dei biglietti |
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Riportiamo l'approfondimento di Andrea Mori per "Il Centro" sulla situazione Abruzzese in continua evoluzione in questi giorni.
Dopo la Sanità è il progetto di riforma più grande che l'Abruzzo si appresta ad attraversare. E' il sistema regionale dei trasporti (Tpl), sia su gomma (autobus) che su ferro (treni) che con l'avvento della nuova società unica (Tua, acronimo appunto di trasporto unico abruzzese) e l'inglobazione di Gtm Pescara-Penne, Arpa e Sangritana, è destinato a stravolgere la gestione di 1600 lavoratori e soprattutto le abitudini di un potenziale bacino di 25milioni di passeggeri-viaggio l'anno.
È ufficiale, sarà l'8 giugno. Ma prima di quella data occorrerà trovare condivisione attorno al progetto. Una fase "calda" della trattativa perché, come avviene per la Sanità, anche qui si cerca di ridisegnare un sistema che salvi il salvabile, che sia compatibile con le esigenze dell'Abruzzo e sostenibile nel tempo secondo un piano industriale e che, però, parte dai tagli. L'altro giorno a Lanciano (sede della Sangritana) il sottosegretario alla giunta (delegato ai Trasporti) Camillo D'Alessandro e i presidenti delle tre aziende e della nuova Tua (Luciano D'Amico) ne hanno avuto una prova nel corso dell'incontro con sindacati e lavoratori.
Il piano industriale è proiettato fino al 2019, anno in cui si cercherà di far arrivare Tua "ripulita" delle perdite di gestione accumulate negli anni passati e puntuale all'appuntamento dell'affidamento "in house" della gara europea sul Tpl in Abruzzo. «Il mio augurio è che tutte le parti coinvolte in questo progetto abbiano un comportamento responsabile», è l'appello che si sente di lanciare D'Alessandro puntualizzando che con la nuova Tua non ci saranno licenziamenti, né mobilità né cassa integrazione.
Si parte dai tagli di 10 milioni del fondo Tpl (passato da 183 milioni a 173 milioni di euro) e che incidono per 8 milioni sulla Tua e 2 sui privati. Ad essi si devono aggiungere i 6 milioni di perdite di tutte e tre le attuali società (in particolare di Arpa). Si devono recuperare circa 14 milioni di euro cercando di incrementare i ricavi e tagliando i costi. Ciò che più interessa è che il prezzo dei biglietti aumenterà del 5 (adeguamento Istat) e che da sola questa voce si calcola che produrrà 1milione 250mila euro; dalla lotta all'evasione tariffaria si pensa di ricavare 1milione di euro, con l'allargamento del biglietto Unico circa 360mila euro.
Sotto la voce riduzione dei costi sono invece ricompresi: servizi pulizia (600mila euro di risparmi), internalizzazioni fornitura metano, gasolio, gomme, manutenzioni, carrozzeria) (1milione 430mila euro), tagli al consiglio di amministrazione e dei revisori (300mila euro), riorganizzazione dei turni Arpa con l'abbattimento degli straordinari (1milione 350mila euro), l'eliminazione delle corse-doppione (1milione 950mila euro), riorganizzazione corse Gtm (1 milione 200mila euro), tagli ai dirigenti (900mila euro), risparmi con l'affidamento in subconcessione ai privati di piccole tratte (1milione di euro): in complesso 11milioni 340mila euro. «Mancano altri 3 milioni per pareggiare i conti e occorrerà fare altre scelte in modo che Tua sia sostenibile», avverte D'Alessandro.
«Non ci saranno licenziamenti», afferma D'Alessandro, che ammette invece un problema di sovrannumero del personale amministrativo: «Si tratta di personale che tra il 2015 ed il 2019 ha raggiunto o raggiungerà l'età pensionabile, circa 242 unità che ,mano a mano che usciranno produrranno un risparmio di 29 milioni di euro grazie anche all'attivazione di nuove assunzioni e contratti che costano la metà». Eventuali incentivi e scivoli alla pensione D'Alessandro dice che saranno trattati con i sindacati. E poi c'è la questione del nuovo contratto aziendale di secondo livello, nel quale far rientrare le tre attuali tipologie diverse a seconda delle indennità. Una trattativa che dovrà abbassare il costo standard che oggi pesa in media 4 euro per ogni km percorso: più del doppio rispetto al costo standard stimato della nuova Tua.
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