Teramo chiama Abruzzo. Sono tante le necessità del territorio che questa mattina saranno presentate al governatore Luciano D’Alfonso, ospite del presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino: infrastrutture da completare, sanità da tutelare, investimenti da portare a termine, crisi di aree da salvaguardare ed ambiente da proteggere in un territorio minato da esondazioni, calamità naturali, emergenze idriche e in campo sanitario mobilità passiva (qui un accordo di confine con le Marche sarebbe ad esempio più che auspicabile per attenuare un fenomeno che al momento genera 64 milioni di rosso). Renzo Di Sabatino, da via Milli, gli chiede di conoscere l’esito della legge di riordino che attribuisca competenze alle Province: «Quali saranno insomma le funzioni, a chi va ad esempio caccia e pesca, a chi l’ambiente, a chi il genio civile, e che se ne farà della biblioteca?» che da sole in Abruzzo generano 50 milioni di euro annui di tesoretto tra libri ed opere a fronte di un fabbisogno complessivo di 2,8 milioni di euro. «Ma soprattutto che vengano al più presto ripartiti gli stanziamenti per il maltempo del 5,6,7 marzo tra le 4 province».
Per mettere una pezza alla crisi industriale che ha creato in alcune zone del Teramano delle vere emergenze, la Regione aveva promesso alla Val Vibrata 20 milioni di euro: «Li stiamo ancora aspettando» risponde il segretario Cgil, Alberto Di Dario.
NUOVO POTABILIZZATORE
Altro uomo del territorio che intende che la macchina regionale sia più snella ed efficace è il presidente della Ruzzo reti spa, Antonio Forlini, che preme si completi al più presto l’iter per completare il progetto di 33 milioni di euro per il nuovo potabilizzatore, un progetto che dovrà scongiurare le ricorrenti ormai crisi idriche lungo la costa teramana, un tema molto sentito dal sindaco di Giulianova e da tutta l’industria del turismo, molto fiorente in riva all’Adriatico. Il direttore generale dell’Izs, Fernando Arnolfo, ritorna sulla vicenda degli ultimi giorni: «A D’Alfonso chiedo che intervenga subito a dirimere la diatriba che s’è innescata tra la direzione generale e il cda che apporta gravi conseguenze alla stessa vita dell’ente; è necessario un pronunciamento della politica per superare l’impasse».
Altre criticità storiche dove il presidente di Regione potrà spingere il ministro Delrio ad attivarsi al più presto riguardano le due infrastrutture storiche: la pedemontana, che di fatto è in stallo, malgrado la recente apertura di tre chilometri di lingua d’asfalto (costo: 26 milioni di euro), e il IV lotto della Teramo mare ancora nelle idee di qualcuno ma affatto realizzata.