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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Metropolitana istanza di mediazione

Una procedura di mediazione per transare e chiudere la vicenda della mai nata metropolitana di superficie. Con l’udienza già fissata il 15 Maggio si riapre la storia infinita dopo quello che sembrava l’epilogo quando,il20marzoscorso,ilTarha respinto il ricorso della società Cgrt dell’imprenditore Eliseo Iannini (nella foto) contro la delibera della Giunta comunale che ha detto stop al progetto datato 2001. Premettendo che «si valuta ancora l’ipotesi del ricorso al Consiglio di Stato», a presentare l’istanza sono stati Massimo Manieri e Claudio Verini, legali della società realizzatrice Costruzione gestione reti tranviarie Srl, appunto Cgrt. «Avendo letto sui giornali che l’amministrazione vuole ancora chiudere la vicenda con una transazione, abbiamo presentato l’istanza - spiega Manieri - veniamo incontro all’ente pubblico: nel procedimento al giudice ordinario è prevista una forma ufficiale di mediazione, rimessa all’apposito organismo nominato per legge, e ci sembra la soluzione migliore per trattare alla luce delsole». IL RISARCIMENTO Quello che il legale vuole ribadire è che «non c’è stata sconfitta al Tar, che non ha affatto chiuso all’ipotesi del risarcimento. Il giudice amministrativo - sottolinea - ha solo dichiarato di Essere competente per l’istanza di annullamento ma non per il successivo ristoro dei danni. Ha fatto salvo, insomma, il diritto al risarcimento ». L’istanza di mediazione propone come somma per chiuderla subito e per sempre il pagamento di 25 milioni di euro da parte del Comune, che si allinea alle prime richieste più esose di Iannini in sede Tar, richieste peraltro mai prese in considerazione dall’ente che, anche attraverso una serie di cinque perizie, prima del verdetto riteneva congruoilpagamentoalmassimodi6,5 milioni. «Ripartiamo dalla quota di partenza, aspettiamo di vedere se la politica e la Giunta hanno l’effettiva intenzione di mediare - fa presente l’avvocato Manieri – Prima di limare la somma, occorre sedersi al tavolo e dichiarare formalmente la volontà di transare la vicenda metro».
L’APPELLO Maresta aperto anche un altro possibile filone giudiziario, quello dell’appello al secondo grado della giustizia amministrativa per contestare il verdetto del Tar. «Sull’ipotesi del Consiglio di Stato dobbiamo ancora approfondire - spiega in tal senso l’avvocato Verini – e non abbiamo scelto a livello processuale quale possa essere il prosieguo».

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