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Data: 27/04/2015
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
La riforma del trasporto locale in Abruzzo - Trasporti: Pietrucci, «L'Arpa stava fallendo, salvi posti lavoro»

L’AQUILA - “Sulla questione dell’unificazione delle compagnie del trasporto pubblico regionale e della riforma che permetterà l’integrazione ferro/gomma nella Regione Abruzzo, mi sento di accogliere l’osservazione spiritosa dei colleghi di minoranza che, ironizzando sul nome 'Tua', ci ricorda che la costituenda azienda unica di trasporto è di tutti. Non mi pare che in passato si sia tenuto conto di 'tutti', a partire dai cittadini utenti, per finire ai numerosi dipendenti che lavorano nel settore del trasporto pubblico”.

Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci.

“Tanto è vero che appena insediato, come presidente della seconda commissione permanente competente in materia, ho trovato una realtà davvero poco rassicurante - ricorda - L’Arpa sull’orlo del fallimento, un disegno politico che chiaramente indicava la precisa volontà di mantenere intatte poltrone e poltroncine, giocando sulla vita dei 1.600 dipendenti del trasporto pubblico regionale”.

“Vorrei rassicurare sul fatto che questa maggioranza non gioca a fare le riforme, ma le fa davvero. La riorganizzazione delle compagnie di trasporto che confluiranno in un’unica azienda, prima di tutto, per ferma volontà, rimarranno pubbliche - prosegue Pietrucci - in secondo luogo manterranno saldi gli impegni con i dipendenti salvaguardando il loro lavoro (e quindi la loro vita); in terzo luogo, e non per minore importanza, tengono in considerazione non le poltrone, ma i cittadini e le loro necessità”.

“Per garantire che questo si compia, sono infatti diventati interlocutori primari i sindacati, ai quali ci rivolgiamo per riuscire a gestire senza danni una situazione estremamente complessa, che dovrà mirare a salvaguardare contratti di lavoro e posizioni pregresse. Il livello di responsabilità è elevato, la posta in gioco importantissima - conclude - Questa riforma sarà davvero di tutti, con buona pace di chi, fino a oggi, ha creduto di poter giocare sulla pelle delle persone, garantendo potentati, e non posti di lavoro”.

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