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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Via il nome Berlusconi dal simbolo di FI. Incubo sondaggi: partito dato tra l’11 e il 13%. Rischio débacle In attesa di rifondare il movimento, passo indietro mediatico.

Rivoluzione in vista delle regionali: è la prima volta dal 2001 che il Cavaliere non compare sulla scheda elettorale azzurra.
IL CASO

ROMA È uno dei casi in cui l’assenza si noterà più della presenza: sulla scheda per le prossime Regionali sotto il simbolo di Forza Italia il nome di Berlusconi non ci sarà. La decisione l’ha presa direttamente l’ex Cavaliere, i maliziosi dicono dopo aver visto gli ultimi sondaggi che lo vedono in caduta libera. Dunque, via il marchio di fabbrica, via il sottotitolo utilizzato in dissolvenza sin dal 2001.
I sondaggisti, anche quelli cari a Berlusconi, negano. Ma che le elezioni di fine maggio non promettano rose e fiori è cosa nota. Per troppo tempo è durato l’esilio giudiziario. L’idea che possa risalire in fretta è ipotesi al momento solo allo studio. Meglio allora separare la sconfitta dal nome, non dare tracciabilità ad una «scongiurabile débacle».
Per Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing l’impatto della scelta nell’urna si sentirà poco: «Forza Italia è sinonimo di Berlusconi, mi sembra piuttosto una scelta tattica in attesa di preparare una “rivoluzione” e cambiare il nome al partito». Tesi che Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione non condivide. «Se FI andrà bene si attribuirà il risultato a Berlusconi, idem se non andrà bene. Dire il contrario mi sembra ingenuo». «Ne abbiamo discusso - spiega ancora la Bergamini - e abbiamo deciso tutti insieme che il nome non ci fosse per dare una maggiore riconoscibilità al simbolo nei territori. Sono Regionali, ci saranno liste civiche, alleanze disorganiche, non dimentichiamolo».
RIABILITATO

Berlusconi considera l’appuntamento del 31 maggio poco più che un impiccio. Non ha mai amato le amministrative, ora le ama ancora meno. Punta molto sul verdetto di Strasburgo, la sentenza della Corte europea dei diritti umani e l’eventuale riabilitazione per rientrare in campo «con piena dignità». «Basterebbe l’applicazione dell’articolo 7 che stabilisce il principio della non retroattività della sanzione prevista dalla legge Severino», sostiene Francesco Giro, senatore e vice presidente della delegazione italiana al Consiglio d'Europa a Strasburgo.
Ai suoi Berlusconi ha detto che non tornerà in piazza; si considera un “obiettivo sensibile”, teme di essere nel mirino dell’Isis. Incontrando i parlamentari alla Camera e al Senato non ha fatto alcun riferimento al simbolo che dovrà essere depositato entro le 12 del prossimo 2 maggio.
L’ex Cav considera il test elettorale limitato e «poco attendibile». Forse perché girano, sondaggi in cui FI fatica ad andare sopra la doppia cifra, oscilla tra l’11 e il 13%. Soltanto in Campania il candidato forzista (Caldoro) avrebbe qualche chance di vittoria.
I FRATI

I sondaggi lasciano però il tempo che trovano e SILVIO Berlusconi ci ha abituato alle rimonte impossibili. Il coordinatore pugliese di FI Vitali non ci fa caso e punta sul tour del presidente a Foggia e Bari per sostenere di persona Adriana Poli Bortone. Vitali dà per certa anche la presenza di Berlusconi il 7 o l’8 maggio a Monte Rotondo al santuario di Padre Pio. Ma i frati cappuccini non confermano e la presenza/assenza continua.

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