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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Auchan, mobilità per 1.400 lavoratori. Intanto Whirlpool apre al dialogo con i sindacati: «Il piano non è esecutivo».

ROMA Auchan alza la posta dei tagli. Non bastano più i 1.100 esuberi annunciati soltanto a marzo ai sindacati, prima che saltasse bruscamente il tavolo della trattative. Ora salgono a quasi 1.500 le persone per le quali scatterà la mobilità, se non si riuscirà a riaprire un dialogo. Su un altro fronte, invece, quello di Whirlpool, si apre uno spiraglio per lo stabilimento di Carinaro (Caserta), che dà lavoro a 815 persone e destinato alla chiusura. Il tavolo azienda-sindacati avviato ieri al ministero dello Sviluppo economico proseguirà il 29 aprile. Certo, c’è ancora molta strada da fare per trovare un’intesa sul piano che prevede 500 milioni di investimenti, ma anche 1350 esuberi dopo il 2018 e la chiusura di due stabilimenti e un centro ricerca.
Non a caso l’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, ha ribadio che «questo resta il miglior piano industriale possibile per dare continuità in modo sostenibile». È tuttavia una novità «l’apertura al confronto» del manager, «su tutti i punti del piano, anche su Carinaro». Purchè il piano «si concretizzi in tempi non infiniti», avverte l’ad, entro sei mesi. Dando quindi una scadenza massima anche alla trattativa. Il «punto di partenza» su cui lavorare invocato dal ministro Federica Guidi non è abbastanza però per fare abbassare la guardia ai sindacati, che ribadiscono la richiesta di cancellare le chiusure.
LA BATOSTA FRANCESE

Passando alla vertenza Auchan, a metà marzo le sigle sindacali avevano rispedito al mittente il piano aziendale alternativo agli esuberi che prevedeva tagli generalizzati al contratto integrativo e sacrifici salariali temporanei al centro-nord e strutturali al sud. Il risultato è stato l’annuncio di ieri. A sorpresa è partita la procedura di mobilità per 1.426 persone, su 11.422 dipendenti in tutta Italia, distribuite in maniera omogenea tra nord, sud e centro Italia (e non, invece, concentrati al sud, come inizialmente previsto). Un «atto unilaterale» per i sindacati, che hanno proclamato una giornata di sciopero per il 9 maggio. Senza escludere mobilitazioni anche prima.
Procedura per i licenziamenti collettivi alla mano, adesso ci sono 45 giorni di tempo per cercare di riavviare una trattativa, a cui si aggiungono 30 giorni tecnici per la convocazione al ministero. Ma non sarà facile trovare un punto da cui ripartire. La battuta d’arresto era scattata di fronte alla richiesta del gruppo francese di procedere a deroghe al contratto in tema di demansionamento, rinuncia alla quattordicesima strutturale per il sud e temporanea per il nord, oltre alla sospensione degli scatti di anzianità e del contratto integrativo. Anche nell’ultima versione di tagli, invece, i sacrifici maggiori sembrano concentrati in Campania: 320 i licenziamenti previsti da attuare in 5 ipermercati (Nola, Pompei, Giugliano, Mugnano e Napoli-via Argine).

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