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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/04/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«La ricetta per l’Abruzzo? Investimenti, non trivelle». D’Alfonso: «La regione ha bisogno di una vera politica industriale». Dibattito a più voci alla presentazione del libro dell’economista Giuseppe Mauro

PESCARA «Basta con le inutili feste di compleanno tipo le riunioni del patto per lo sviluppo, un meccanismo messo in piedi solo per giustificare l’esistenza di qualcuno». Non l’ha mandata a dire il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, intervenendo alla presentazione dell’ultimo libro dell’economista Giuseppe Mauro, “L’Abruzzo, l’Europa e la crescita”. Il governatore ha aggiunto che serve una vera politica industriale, che privilegi ogni tipo d’investimento, eccezion fatta per le trivelle: «Ci sono imprenditori, come Mario Marini di Mosciano, che aspettavano da nove anni una risposta a un progetto d’investimento, nessuno può permettersi di aspettare tempi così lunghi». Oltre all’autore, hanno partecipato all’incontro il vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli e l’ex assessore al lavoro, Paolo Gatti. Legnini ha sottolineato l’importanza di una giustizia civile che funzioni al servizio di un’economia che sia attrattiva anche per gli investitori stranieri: «Per la prima volta l’8 maggio prossimo il Csm incontrerà i funzionari del Fondo monetario internazionale, in Italia per la visita periodica: è un incontro che c’è stato richiesto e che testimonia quanto il tema sia sentito». Lolli ha sottolineato invece quanto le grandi industrie siano fondamentali per l’economia regionale: «Qualcuno si ostina a considerarle delle calamità, mentre in realtà sono una grande ricchezza. Il problema è che questi investimenti risalgono a decine di anni fa, dopo tutto si è fermato, così come è accaduto per le infrastrutture: a suo tempo il mio partito, il Pci, si oppose alla costruzione delle due autostrade, adesso voglio dire chiaramente che perdere quella battaglia è stata una fortuna per la regione». Gatti si è invece soffermato sulla necessità di far ripartire distretti industriali come la Val Vibrata, che un tempo erano considerati “l’Eden d’Abruzzo”, con livelli produttivi da nord Europa: «La Regione può fare molto, ma non tutto e non dobbiamo confondere la necessaria assistenza a chi ha voglia di fare con l’assistenzialismo». Nel suo intervento Giuseppe Mauro, introdotto dalla direttrice del Dipartimento di economia aziendale della D’Annunzio, Augusta Consorti, aveva fornito un quadro d’insieme dell’economia regionale, trainata dall’export legata soprattutto all’automotive e all’agroalimentare, ma penalizzata dal crollo del tessile-abbigliamento.

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