Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.938



Data: 28/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Forfait dei macchinisti per il primo maggio: trasporti a rischio caos. Metro A, ne servono 28 ma nessuno venerdì vuole fare i turni fino alla chiusura: si potrebbe ripetere la scena di Capodanno.

Su 28 macchinisti necessari per i turni straordinari del 1 maggio, i conducenti della Metro A che hanno dato la propria disponibilità sono 0. Ecco perché, a tre giorni dalla festa dei lavoratori, si teme che sulla tratta Battistini-Anagnina vada in onda un remake di Capodanno, quando, con 7 macchinisti a lavoro sui 24 previsti, la linea è rimasta ingolfata tra le 23.30 alle 2.30 di notte, con la frequenza delle corse che ha superato i 30 minuti di attesa, scatenando sulle banchine l’ira di romani e turisti.
IL BONUS
Venerdì la scena potrebbe ripetersi. Perché per il turno di chiusura (quello che va dalle 21.30 all’1.30) neanche un macchinista ha dato la propria adesione. Ieri l’azienda ha convocato i sindacati per trattare sul bonus da elargire a chi lavora durante la festività. Ma già a San Silvestro l’incentivo (in quel caso di 250 euro) non ha funzionato, dal momento che dentro la municipalizzata dei trasporti è in atto una braccio di ferro durissimo tra una parte dei sindacati e i vertici aziendali. Ad alzare le barricate sono sigle minori (Ugl e Sul) che sulla carta rappresentano circa il 6% dei lavoratori, ma che, come si è visto nello sciopero di due settimane fa, stanno ottenendo l’appoggio di molti lavoratori iscritti ad altri sindacati e che possono essere in grado di mandare in tilt la linea.
PERICOLO DEFLUSSO
Stavolta però l’azienda non è intenzionata a farsi trovare impreparata. Ed è pronta alla precettazione del personale. Far saltare la linea A il 1 maggio, a due settimane dal caos del 17 aprile, sarebbe un colpo troppo forte. Anche perché, come ogni anno, in piazza San Giovanni sono attese centinaia di migliaia di persone, che arriveranno da tutta Italia e che si sposteranno proprio con i mezzi pubblici.
L’anno scorso, al Concertone, parteciparono in 700mila. Quest’anno il programma comunicato dagli organizzatori prevede il termine degli spettacoli intorno alla mezzanotte. Anche per questo l’Agenzia per la Mobilità ha deciso di ripristinare la chiusura della metro A all’1.30, nonostante i lavori di manutenzione che, fino ad agosto, faranno chiudere la tratta alle 21.30. Il prolungamento dell’orario però potrebbe essere vanificato dalle assenze dei macchinisti, mettendo a rischio il deflusso di oltre mezzo milione di persone. Anche perché Atac non è riuscita a impedire la limitazione oraria del servizio di autobus e tram, che effettueranno corse regolari solo dalle ore 8:30 alle ore 13:30 e dalle ore 16.30 alle ore 21. Aumentando di conseguenza la pressione sulla prima linea della metropolitana.
Ecco perché in Atac già si studiano le precettazioni. Insomma: i 28 turni, in un modo o nell’altro, devono essere coperti.
700mila
le persone attese
al Concertone
di San Giovanni
Se non ci sono autisti volontari, i dipendenti verranno richiamati in servizio dal responsabile dei turni. Il rischio però è che i conducenti si diano malati. In quel caso il meccanismo della precettazione salterebbe, anche se l’azienda potrebbe a quel punto optare per l’invio delle visite fiscali.
Non dovrebbero esserci problemi invece per le metro B e B1, che durante la festa dei lavoratori effettueranno l’orario speciale dalle ore 5.30 all’1.30: già durante lo sciopero di due settimane fa i disagi, sulla seconda linea, sono stati ridotti, con pochi rallentamenti durante le ore della protesta, ma senza nessuna chiusura.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it