Un piano di precettazioni per i grandi servizi, dai vigili ai trasporti, per ridurre al minimo i disagi durante il Giubileo. Dopo il caos di ieri sulla metropolitana di Milano, a tre giorni dall’inizio dell’Expo, Prefettura e Comune di Roma sono al lavoro per evitare che una situazione simile si ripeta nella Capitale durante l’Anno santo straordinario, quando in città sono attesi 25 milioni di pellegrini.
Un meccanismo per evitare le serrate non c’è. «Una moratoria - spiega il garante degli scioperi, Roberto Alesse - si può adottare solo nel momento in cui tutti i sindacati la sottoscrivono. Non può essere un atto unilaterale dell’amministrazione». E anche ieri, Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito che di una sospensione degli scioperi non vogliono proprio sentir parlare. «Non vogliamo rimettere in discussione il regolamento sui cortei e il diritto di sciopero sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e il Comune nel 2008», fanno sapere i confederali in una nota unitaria.
L’AUTHORITY L’alternativa alla moratoria, spiega il presidente dell’Authority, sarebbe quella di una modifica alla legge sugli scioperi per inserire i grandi eventi tra i cosiddetti “periodi di franchigia”, vale a dire gli intervalli di tempo (solitamente agganciati alle festività) in cui scioperare è vietato. «Ma è un processo di cui dovrebbe farsi carico il Parlamento, dato che è molto difficile ipotizzare che il governo, per un tema simile, possa pensare allo strumento del decreto legge». Ma i tempi dell’iter legislativo non coincidono con quelli - decisamente stretti - dell’evento giubilare proclamato da papa Francesco, che inizierà tra poco più di 7 mesi, il prossimo 8 dicembre.
IL CASO ESPOSIZIONE Ecco allora che l’unico strumento nelle mani del Campidoglio è quello delle precettazioni. Di certo nessuno, a Palazzo Senatorio, vuole assistere a quello che è successo ieri a Milano. A tre giorni dall’avvio di Expo la città è rimasta bloccata dalla protesta indetta proprio contro il piano di lavoro extra per l'Esposizione: tutte e quattro le linee della metropolitana sono state chiuse e anche sui bus l’adesione dei conducenti ha sfiorato il 70%. Anche nel capoluogo meneghino, così come era avvenuto a Roma lo scorso 17 aprile, lo sciopero era stato indetto da una minoranza dei sindacati. Ma evidentemente è bastato per mandare in arresto il sistema.
ASSE CON PALAZZO VALENTINI Il sindaco Marino non vuole farsi trovare impreparato. Proprio il tema di scioperi e cortei è stato discusso a lungo con il prefetto Franco Gabrielli, nel vertice di sabato scorso a Palazzo Valentini. E tra i due c’è sintonia. «Prima di arrivare a una misura forte come la precettazione ci sono una serie di interlocuzioni e confronti da tenere nel debito conto», è la linea di Gabrielli. Ma se la mediazione dovesse saltare - tradotto: i sindacati non dovessero accettare la moratoria - allora, per garantire l’ordine pubblico e i servizi essenziali, scatteranno le precettazioni. «Si tratta di uno strumento pesante e poco utilizzato, perché in genere prevale la salvaguardia del diritto allo sciopero», è il ragionamento del prefetto, ma «per un evento internazionale come il Giubileo» può essere applicato, se si tratta di evitare «il caos e i trasporti inefficienti».
CORTEI Lo stesso discorso riguarda le manifestazioni. Gabrielli lo ha detto anche nel forum al Messaggero: «Si può dire qualche no». Non tutte le proteste devono automaticamente essere autorizzate. Alcune poi saranno convertite in sit-in, una forma che, rispetto ai cortei, riduce al minimo gli impatti sulla viabilità.