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Pescara, 24/11/2024
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Data: 29/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cisl a muso duro: «Regione solo annunci, niente riforme». Spina: «No alla politica dei due tempi». D’Alfonso convoca i sindacati.

PESCARA Il segretario regionale della Cisl, Maurizio Spina, la definisce la politica dei due tempi: «Questa Regione annuncia troppo e realizza poco». Quasi a lasciare intendere che dopo nove mesi di gestazione, anche la luna di miele con i sindacati è a un bivio: o si fanno davvero le riforme o è meglio abbandonare la stagione dei proclami. Un campanello d'allarme che non è sfuggito a Luciano D'Alfonso, che per domani ha convocato i sindacati all'Aquila, dove sarà illustrato il piano di riordino dei Dipartimenti regionali: «Al momento -dicono alla Cisl- ci hanno inviato soltanto delle slides, ma ne sappiamo davvero poco».
FERMI AL PALO Poi ci sono le altre riforme ancora ferme al palo. Sulla sanità, a detta di Spina, ci sono tanti punti da chiarire: «L'aspetto più imbarazzante che D'Alfonso deve affrontare è quello delle risorse. Il deficit strutturale di 450milioni, che secondo la Corte dei Conti va recuperato in quattro anni, dà pochi spazi. La Regione ha chiesto la fine del commissariamento, ma mi spingo a un paradosso: meglio che resti il commissario se nella gestione politica devono prevalere gli interessi localistici che stanno dividendo la maggioranza». E fa l'esempio dei punti nascita: «Dove si chiude, occorre pensare contestualmente a garantire la medicina del territorio con i centri di emergenza-urgenza. La politica dei due tempi è finita».
Sulla riforma del personale parla il segretario generale Cisl-Fp, Vincenzo Traniello: «Dopo nove mesi ci chiamano soltanto adesso per un confronto sulla pubblica amministrazione, ma se demotiviamo dirigenti, funzionari, dipendenti della Regione, le risorse umane su cui si dice di puntare non saranno in grado di garantire servizi efficienti e rapidi ai cittadini». Sempre in tema di riforme mancate, Giuseppe Sciubba, coordinatore Cisl-Fb, pone il tema degli ex Consorzi industriali, in tempo di crisi considerati essenziali per il rilancio delle attività produttive. In particolare, il sindacato torna sul caso Arap, l'azienda regionale per le attività produttive proprietaria degli impianti di depurazione e delle infrastrutture idriche a servizio delle imprese che è ancora priva di un direttore generale, di uno staff, come vorrebbero i sindacati e, dunque, di un programma, ma gli indirizzi della Regione restano sconosciuti.
UIL Altri campanelli d'allarme, soprattutto sulla questione occupazionale, sono lanciati dal segretario regionale della Uil, Roberto Campo. Il riferimento è al crollo della cassa integrazione in deroga (-93,1% in un solo anno) che per il sindacato non è affatto un buon segnale: «Questo crollo dipende dal fatto che il Governo ha deciso di indebolire lo strumento: con i pagamenti siamo fermi ad aprile 2014 e non c'è solo il ritardo. Manca la copertura finanziaria, e le autorizzazioni per il 2015 non potranno superare i cinque mesi in un anno. Difficile pensare che la fine della cassa integrazione in deroga corrisponda al ritorno al lavoro. Più probabile sia solo l'uscita dal sussidio. La Regione, con il Fondo sociale ridotto ai minimi termini, ha scelto di non protestare per il taglio abnorme sui fondi strutturali europei. Ed è ancora più inerme sul fronte delle politiche del lavoro».

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