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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/04/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
È scontro sui conti della Regione. FI: «Siete dei succhiasangue, si ripristini la legge che taglia le tasse» L’assessore: «Voi nascondevate il buco, noi rimetteremo tutto a posto».

L’accertamento dei residui passivi voluto da Paolucci ha scoperto che il disavanzo è di 530 milioni di euro, 80 in più di quelli ipotizzati.
IL CASO

L'AQUILA Sembra essere un buco senza fondo quello dei conti della Regione Abruzzo: l'accertamento dei residui attivi e passivi 2013 che in questi giorni sta operando l'assessore al Bilancio Silvio Paolucci, infatti, ha portato finora alla luce un disavanzo di 530 milioni di euro, quasi 80 milioni in più cioè di quelli che erano stati ipotizzati (454 milioni).
Soldi che dovranno essere necessariamente ripianati nei prossimi quattro anni (con un anno di «congelamento» ottenuto dal Ministero), pena il commissariamento del Bilancio che, dopo quello già in atto da tempo della Sanità, significherebbe per l'Abruzzo la paralisi politico-amministrativa.
BACCHETTATE
Per questo l'assessore non ci sta proprio a subire le bacchettate che Forza Italia ha menato ieri, definendo la coppia D'Alfonso-Paolucci come «succhiasangue» e «tassa&spendi», per non aver ripristinato, cioè, la legge sul taglio delle tasse (32 milioni di euro) fatta dal centrodestra, ma bocciata dalla Corte Costituzionale perché emanata in regime di prorogatio.
RIMETTERE A POSTO
«Una legge fatta a fini elettorali e senza raccontare la verità sui conti della Regione -commenta Paolucci- Il centrodestra sapeva che doveva fare l'accertamento dei residui sin dal 2011 e ha evitato di farlo per non scoprire l'immenso buco che ci ha lasciato in eredità. Noi vogliamo ridurre le tasse e lo faremo nell'arco della legislatura, ma vogliamo farlo in modo graduale e permanente. Per farlo occorre prima rimettere a posto i conti ed evitare il commissariamento».
«Nel mese di dicembre l'assessore Paolucci -insiste Forza Italia-, in sede di approvazione della Finanziaria, dichiarò che la legge aveva prodotto i suoi effetti e che sarebbero stati confermati i tagli alle tasse per il 2014. Questo però non è accaduto e con la scusa della dichiarazione di illegittimità della legge solo per la prorogatio, con due avvisi ufficiali pubblicati sul sito della Regione Abruzzo (sezione "Pagare le tasse") hanno comunicato ai cittadini che per il periodo di imposta 2014 l'aliquota Irpef è fissata all'1,73% e non sono previsti aggiornamenti: a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi e ha beneficiato delle aliquote ridotte quindi sarà chiesto il rimborso; lo stesso è stato stabilito anche per l'Irap».
IN AULA
Manco a dirlo, l'opposizione annuncia un duro scontro in aula per recuperare quei 32 milioni, probabilmente già dal prossimo consiglio regionale convocato per martedì; quando, però, dovrebbe essere già pronta la delibera dell'accertamento dei residui di bilancio che sta pazientemente ricostruendo lo stesso assessore Paolucci: «Allora mostreremo nel dettaglio tutte le voci, entrate non esigibili e debiti non onorati -annuncia l'assessore- che il centrodestra ha tenuto nascosti in questi anni, evitando di fare un'operazione verità che era la legge a richiedere loro fin dal 2011».
Una resa dei conti, quella che si annuncia per martedì, e stavolta nel vero senso della parola.

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