Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.934



Data: 01/05/2015
Testata giornalistica: Il Centro
«L’Abruzzo allontani gli interessi di parte per poter ripartire». La relazione e gli auspici per il futuro di Confindustria: servono misure volte a rendere meno difficile il fare impresa

PESCARA Riduzione delle imprese manifatturiere, spaventosa contrazione o totale annullamento degli investimenti, contrazione degli organici e massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali: è la fotografia dell'economia abruzzese degli ultimi anni, scattata da Confindustria regionale, presieduta da Agostino Ballone, nell'indagine semestrale relativa al secondo semestre dello scorso anno, e nella quale viene sottolineato come non possano più essere rinviate «azioni incisive». Secondo quanto rilevato dagli industriali il sistema economico abruzzese ha risentito del perpetuarsi degli effetti della crisi economica e finanziaria e n questo scenario, però, la nostra regione si caratterizza per altri due elementi che aggravano i già drammatici effetti della crisi: «I segni di declino del sistema economico che già prima del 2008-09 caratterizzavano ilnostro territorio, elementi che hanno finito con l’amplificare l’effetto della crisi globale; i tragici effetti del sisma del 6 aprile che ha colpito gravemente il cratere aquilano che era già in ritardo di sviluppo rispetto ad altre aree della regione». Secondo Confindustria il futuro non potrà minimamente assomigliare al passato – neanche dopo l’auspicata “uscita dal tunnel” attesa dagli imprenditori. «In quest’ottica non possono essere più rinviate azioni incisive volte a favorire il “doing business”, ovvero a rendere meno difficile il fare impresa. È assolutamente necessario - si legge nell'indagine - che a tutti i livelli sia riscoperta la “politica industriale”, «unico strumento oggi realmente utile per consentire la ripartenza degli investimenti e, con essa, la ripresa dell'occupazione». Confindustria Abruzzo torna quindi a ribadire la necessità di intervenire «senza ulteriori indugi» su elementi quali l'accesso al credito, la semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, l'utilizzo dei fondi europei, l'implementazione di interventi diretti per le imprese che promuovono l'innovazione e la modernizzazione e l'ampliamento delle dotazioni infrastrutturali. L’auspicio finale è che si arrivi ad un modello di governo del territorio e dell’economia «che sia più attento alle esigenze e ai tempi dell’economia e della società e che rifugga con decisione i tatticismi e gli interessi di parte».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it