Gentile direttore, leggo di un altro caso di scarsa professionalità su un mezzo pubblico, di un altro caso di arroganza e insensibilità con una ragazza costretta a scendere dal bus della linea 15 (leggi l'articolo) in una zona buia di Pescara periferia, lontana da casa, solo per ché aveva con sé un pincher - cagnolino notoriamente di piccole dimensioni - che secondo l'autista arrecava fastidio agli altri passeggeri e non era in braccio alla padroncina. I gestori del servizio pubblico affidano a un sindacalista il compito di difendere il "povero" autista da una ragazza con un cagnolino che misurava più di mezzo metro - dobbiamo pensare che l'abbia misurato ad occhio - invece di capire esattamente come è andata. Fossi stata nella ragazza, non sarei certo scesa dal mezzo pubblico, anzi avrei chiamato polizia o carabinieri per far valere i miei diritti e non essere costretta a scendere in una zona buia e già per questo pericolosa riservandomi il diritto di denunciare questo tizio che, probabilmente, con un uomo non si sarebbe comportato allo stesso modo. Annalisa Colagiovanni