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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/05/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chieti, otto in corsa per la fascia tricolore con 23 liste d’appoggio. Il centrosinistra lancia la sfida al centrodestra, che conferma Di Primio e la giunta uscente, incognita 5 Stelle, debutta Salvini.

CHIETI Le truppe sono pronte per scendere nell’arena: a giudicare dai numeri e mettendo nel conto (come non farlo) il fenomeno astensione, sarà guerra all’ultimo voto in vista del 31 maggio quando Chieti sceglierà il nuovo sindaco e rinnoverà un consiglio comunale dimagrito a 32 componenti e che rispetto ai 40 dell’ultimo quinquennio fa schizzare il alto il numero delle preferenze necessarie per essere eletti. In otto si contendono la poltrona più ambita e il tentativo di piazzare una nona candidatura, quella della Democrazia cristiana ispirata dall’ex consigliere regionale Antonio Verini, alla fine è naufragata per mancanza di firme.
I NOMI FORTI DEL PD
Otto candidati a sindaco, dunque, sostenuti da 23 liste complessivamente per un totale di 684 candidati, con ampia (necessaria e doverosa) presenza femminile pari a 302 rispetto al totale. Ci sarà, come annunciato, il nome di Salvini con tanto di candidato sindaco ovvero Antonello D’Aloisio, new entry assoluta della politica locale: l’ex deputato Daniele Toto (prima Forza Italia poi Fli) era presente ieri personalmente in Comune al deposito delle due liste che sostengono D’Aloisio, così come personalmente si è presentato Andrea Buracchio, segretario provinciale dell’Udc. Nel centro sinistra sono stati ripresentati in blocco dal Pd i consiglieri uscenti, con l’aggiunta della segretaria provinciale Chiara Zappalorto per ribadire che il partito di Renzi vuole vincere e anche bene mentre non c’è l’ex sindaco Francesco Ricci. Nella coalizione c’è poi Rita D’Alfonso, cugina alla lontana del governatore d’Abruzzo, c’è l’ex assessore provinciale Silvio Tavoletta, c’è Gianni Di Labio che pure nel 2010 fu eletto con il centro destra.
LA GIUNTA USCENTE IN CAMPO
Nel centro destra confermata in blocco la giunta uscente con l’eccezione del vice sindaco Maria Rita Febbo che, entrata da tecnico, ha scelto di restare tale anche per il futuro. Non si ricandida il presidente del consiglio comunale Marcello Micheti e neppure Palmerino Di Renzo. Così come non si ricandida Enrico Bucci, per 10 anni anima critica di entrambi gli schieramenti: fu eletto prima con Ricci, poi con Di Primio. Dalla scena esce Domenico Di Fabrizio, mister preferenze con oltre 850 voti nel 2010 e che eletto nel Pdl è poi di fatto approdato nel centro sinistra anche se stavolta non si è candida. Stavolta, inoltre, non entreranno in consiglio comunale i parlamentari, perché non si sono candidati: nel 2010 toccò a Giovanni Legnini e a Fabrizio Di Stefano. Il vero outsider potrebbe essere Bruno Di Paolo, già vice sindaco con Di Primio, che è riuscito ad allestire tre liste e che in caso di ballottaggio potrebbe avere un ru8oo determinante. Da valutare la forza dei 5 Stelle, il movimento che nel capoluogo teatino ha espresso la candidata alla presidenza della Regione, Sara Marcozzi, così come è da vedere se a quanto in meno di un mese si produrrà sul Colle un effetto-Salvini. Grande attenzione intorno ad Enrico Raimondi e alle sue due liste che incarnano in pieno quell’ala sinistra che potrebbe dar fastidio al centro sinistra. Stasera sarà ospite di Sel, che è schierata con Raimondi, Juan Martin Guevara, fratello del più celebre Che. Le due civiche, ovvero Rinnoviamo Chieti e Ideabruzzo, dovranno lottare moltissimo per strappare un posticino.

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