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Data: 05/05/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Verso la società unica di trasporti - Tua, Filt Cgil: «Tagli da 10 mln di euro e da D’Alfonso stesse ricette di Chiodi». Il sindacato boccia il piano industriale

ABRUZZO. La Filt Cgil Abruzzo boccia il piano Industriale della nascente azienda unica di trasporti "Tua"
«D'Alfonso taglia 10 milioni di euro ai trasporti e propone le stesse identiche ricette del centrodestra», contesta Franco Rolandi.
I 10 milioni di euro di tagli prodotti dal Governo regionale emergono consultando il bilancio preventivo della Regione Abruzzo anno 2015. Nel capitolo di spesa "Fondo regionale trasporti" sono stati decurtati per l'appunto 10 mln di euro rispetto all'anno precedente. Non una misura imposta direttamente da Roma, spiega Rolandi. «Renzi infatti probabilmente interverrà con tagli su sanità e trasporti nei prossimi giorni e lo farà nell'ambito del Def (documento economico finanziario) e della cosiddetta spending review per stare nei parametri imposti dall'Europa e per evitare soprattutto di dover ricorrere alle cosiddette clausole di salvaguardia quali ad esempio l'aumento di due punti percentuali dell'iva».
Le somme stanziate dal governo Renzi per assicurare le risorse nei trasporti e nel cosiddetto Fondo nazionale dei trasporti ammontano a 4,9 miliardi di euro e sono stabili dal 2012. «In poche parole», continua Rolandi, «ai 10 mln di euro tagliati da D'Alfonso dovremo sommare la quota parte per l'Abruzzo dei tagli che farà Renzi (si ipotizza 500 mln in ambito nazionale) e i 6,5 mln di euro di efficientamento per dare origina a Tua e per mantenerla in equilibrio nell'anno 2015 (in considerazione della situazione tragica eredita dall'Arpa)».
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«UN VIZIO DI FONDO»
Secondo il sindacato, inoltre, il piano industriale presentato ai sindacati nella sede della Sangritana a Lanciano avrebbe un vizio di fondo: «è stato predisposto fin nei minimi particolari da coloro che notoriamente con le loro scelte hanno indebitato le società di trasporto a tal punto da dover rendere necessario il ricorso immediato alla fusione societaria. La tanto decantata rivoluzione Dalfonsiana non solo non c'è stata ma le ricette proposte vanno nella esatta e identica direzione perseguita negli anni di amministrazione Chiodi».

I TAGLI
Ammontano a circa 3 milioni di Km i servizi che saranno sottratti all'azienda unica, dei quali 1,3 milioni di Km saranno completamente eliminati in quanto ritenuti in sovrapposizione rispetto al servizio ferroviario mentre 1,6 milioni di Km saranno messi sul mercato assegnandoli ai gestori privati sotto forma di "subconcessioni".
«I tagli conseguenti a presunte sovrapposizioni con il sistema ferroviario appaiono in alcuni casi del tutto irrazionali ed incomprensibili in quanto in realtà determineranno l'isolamento di alcune zone interne della regione nelle quali non vi è alcuna alternativa alla modalità di trasporto su gomma attualmente garantita», denuncia il sindacato.

«150 ESUBERI»
Intervenendo sia sul taglio dei servizi che su altre misure di razionalizzazione che passano anche attraverso la rivisitazione della contrattazione di secondo livello (il cui confronto tuttavia non è mai partito), l’azienda unica avrà bisogno di 144 autisti in meno molti dei quali saranno “forzatamente” accompagnati alla pensione. «Un numero che potrebbe sensibilmente aumentare», rileva Rolandi, «nel caso in cui, avendo la Regione optato per l’affidamento in house dei servizi così come previsto dallo statuto della nuova società, occorrerà obbligatoriamente mettere a gara un ulteriore 10% degli attuali servizi, ma anche su questo tema registriamo tanta incertezza e confusione. Sicuramente con questi presupposti non ci tranquillizzano affatto le parole del Sottosegretario D’Alessandro quando affrontando il capitolo degli esuberi esclude il rischio licenziamenti».

I COSTI DELLA POLITICA E LA LOGICA CLIENTELARE
Un altro aspetto sul quale il sindacato attende una svolta è legato al fenomeno dei costi della politica e alla logica clientelare: «nei mesi appena trascorsi da quando si è materializzato l’avvicendamento politico in Regione, le aziende e i rispettivi CdA hanno continuato liberamente ad operare con le vecchie logiche, gestendo allegramente gli appalti, continuando ad assumere personale (o a prorogare contratti) in settori come quello amministrativo/impiegatizio (è il caso della Sangritana e della Gtm) dove ben presto, aldilà dei soliti annunci, qualcuno ci dovrà spiegare come l’azienda unica affronterà la questione delle duplicazioni dei ruoli nel settore amministrativo ma soprattutto nell’ambito dirigenziale».
Il sindacato vuole sapere a cosa servono tre dirigenti amministrativi, tre direttori del personale, di tre direttori dell’esercizio.
«Abbiamo il timore», ammette Rolandi, «che per molti degli attuali amministratori si stia già prefigurando un probabile futuro anche nell’azienda unica attraverso un semplice cambio di poltrona o di incarico».

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