ROMA È iniziato ieri lo sciopero più clamoroso della storia di Deutsche Bahn, la società che gestisce le ferrovie tedesche: durerà 6 giorni (fino a domenica) coinvolgendo treni e linee metropolitane. L'astensione dal lavoro dei macchinisti tedeschi, proclamata dal sindacato Gdl (una piccola sigla) è partita ieri alle 15 con lo stop dei treni merce, da oggi si aggiungeranno i convogli passeggeri. Enormi i danni previsti per il Paese (in alcuni casi ci potrebbero essere blocchi della produzione) tanto che è intervenuta la Merkel: «Senza immischiarmi direttamente posso dire che ritengo la strada della mediazione percorribile. Tutti aspettiamo una soluzione al problema». Pronta la replica del leader del sindacato, Claus Weselsky: «Non si media sui diritti di base». La vertenza che ha visto già 8 scioperi tutti piuttosto lunghi, si basa sulla richiesta del sindacato di un aumento in busta paga del 5%a fronte della riduzione dell'orario di lavoro: un'ora in meno alla settimana. Secondo il Dihk (Industria a tedesca e Camere di commercio), se lo sciopero dovesse davvero andare avanti per 6 giorni, la la conseguenza saràun costo di mezzo miliardo di euro. «I depositi si svuoteranno, la produzione arrancherà, si potrà addirittura arrivare allo stop produttivo in qualche caso». Particolarmente colpiti, secondo la Bdi (Confindustria tedesca) saranno i settori dell'acciaio, della chimica e dell'auto.