La vittima è un molisano residente all’estero, che registrò la conversazione consegnando poi il telefonino agli agenti.
Denunciato dalla Polfer per concussione: dopo il controllo si fece dare 30 euro dal passeggero risultato privo del biglietto.
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Italiano, fin troppo, lui, italiano residente all’estero l’altro: straniero ma mica fesso. E benché il primo round sia stato appannaggio del primo, un capotreno con tanto di divisa e cappello, il finale di questa storia è tutto a favore della vittima, un viaggiatore soltanto apparentemente ingenuo. La trama: si è fatto pagare in nero da un viaggiatore che non aveva fatto in tempo ad acquistare il biglietto, ma il passeggero ha registrato tutta la conversazione con il cellulare e lui è stato denunciato dalla polizia ferroviaria di Pescara. Protagonista dell’episodio, avvenuto su un treno a lunga percorrenza nella tratta tra Termoli, in Molise, e Pescara centrale, è un capotreno 61enne residente nel Foggiano, che adesso dovrà rispondere alla Procura della Repubblica di concussione per induzione. A parte scatterà sul suo conto l’inevitabile procedimento disciplinare dell’azienda.
Sulla base della ricostruzione della polizia ferroviaria di Pescara, diretta da Davide Zaccone, il viaggiatore, un molisano residente all’estero era partito da Termoli diretto a Pescara, ma nella fretta non aveva fatto in tempo ad acquistare il biglietto. Al passaggio del controllore non ha nascosto la sua condizione e si è detto pronto a pagare il dovuto, biglietto più la maggiorazione per la sanzione. In totale, 65 euro, di cui appena otto destinati al pagamento del biglietto.
IL BOTTINO RITROVATO
Il caso è finito, per competenza, nelle mani del capotreno. Fatte tutte le carte, il viaggiatore ha tirato fuori la carta di credito chiedendo di utilizzare il pos. E qui il capotreno avrebbe avuto il colpo di genio, non accettato il pagamento con carta di credito, col pretesto che si trattava di una carta straniera.
Come uscirne? Semplice, ha spiegato il funzionario: con 33 euro in contati possiamo aggiustare la cosa. Il viaggiatore si è svuotato le tasche ed ha contato soltanto 30 euro, che il capotreno ha intascato alla svelta senza consegnare né ricevute nè biglietto. Quando la faccenda ha cominciato a puzzare di bruciato, però, il viaggiatore ha acceso la funzione registratore del telefonino, per poi consegnare l’audio alla polfer una volta sceso alla stazione di Pescara. Gli agenti hanno subito convocato il capotreno 61enne, lo hanno ascoltato e perquisito e gli hanno trovato addosso soldi e biglietto da otto euro. A quel punto è scattata la denuncia.