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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/05/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Autobus a fuoco, salvi otto passeggeri. Tragedia sfiorata in centro, l’autista della Satam fa scendere tutti mentre il mezzo e tre auto vengono avvolti dal rogo. La testimone «Fiamme alte oltre 5 metri Poi il boato dell’esplosione»

CHIETI «Attenzione, l’autobus va a fuoco», urla Giorgio Pica, un automobilsta, dalla corsia opposta. Juri Pardi, autista teatino della Satam Panoramica, guarda lo specchio retrovisore e schiaccia d’istinto il pedale del freno. La coda del bus della linea Pescara-San Giovanni Teatino-Chieti è avvolta dalle fiamme alte già cinque metri. Pardi non perde il controllo di sè: spalanca le porte e fa scendere i passeggeri in via Silvino Olivieri, davanti al civico 111, quindi a pochi metri dalla rotatoria di via Arenazze. E’ una questione di secondi. L’autista della società dell’imprenditore dei trasporti Sandro Chiacchiaretta sa che il mezzo può anche esplodere. Ma lui ha i nervi saldi. Aiuta personalmente due anziani ad abbandonare il mezzo, poi impugna un estintore e corre verso la coda del suo autobus. Scarica tutto il contenuto, quindi torna nel mezzo e prende un secondo estintore. Ma tentare di spegnere quell’inferno con due piccole bombole antincendio è come fermare il mare con una mano. Le fiamme si alzano e si estendono anche a tre autovettore, una Honda Crv, una Renault Clio e una Fiat Panda, parcheggiate a pochi metri di distanza, mentre Pardi chiama con il cellulare i vigili del fuoco, ma Pica l’ha già fatto. E i vigili impiegano pochissimo ad arrivare dalla caserma di via Masci fino in via Olivieri. Il rogo è scoppiato alle 19: dieci minuti dopo una squadra con un autobotte sta già correndo verso il centro di Chieti che ormai è bloccato. Da quel lato la città diventa inaccessibile. Le strade vengono chiuse mentre sul posto arriva una pattuglia della volante anch’essa molto tempestiva. Le foto del rogo cominciano subito a girare sui social. Sono drammatiche. Qualcuno riesce a scattarle mentre le fiamme avvolgono il mezzo e lo divorano. Molti lettori contattano la redazione del Centro per inviare immagini scattate anche da Brecciarola da dove era possibile vedere un lungo e vasto pennacchio di fumo che si alzava dal colle. Poteva essere una tragedia senza precedenti se Pica non si fosse trovato a passare in quel momento in via Olivieri mentre l’autobus percorreva la strada in senso opposto e in direzione del centro della città. Perché il rogo? A rispondere è direttamente l’imprenditore della Satam-Panoramica: «Si è surriscaldata una turbina. Il mezzo era revisionato e andava bene, almeno fino a pochi secondi prima. E’ un incidente imprevedibile, può succedere», dice Chiacchiaretta. Ed è successo. Per fortuna senza vittime.

PARLA LA testimone «Fiamme alte oltre 5 metri Poi il boato dell’esplosione»

CHIETI Tutte le parti in plastica sciolte, come anche quelle in gomma, a cominciare dagli pneumatici. La cosiddetta “componentistica” liquefatta in pochi minuti vista la vampata di calore che si è sprigionata dal bus diventato in alcuni istanti una torcia con le fiamme alte diversi metri. Restano solo le parti in lamiera alle tre auto parcheggiate di fianco all’autobus che ha preso fuoco in via Silvino Olivieri, all’altezza del civico 111. Una Fiat Panda 4x4, comprata appena qualche mese fa, e una Renault Clio posteggiata di fianco, in un’area di pertinenza condominiale, entrambe di due famiglie imparentate, sono da rottamare. Ma i danni più ingenti li ha riportati una Honda Crv station wagon grigio metallizzato lasciata sul marciapiede di fianco al palazzo e anche in divieto di sosta: è diventata un tizzone. «Mi ha chiamato mia zia che ha la finestra in via Olivieri per segnalarmi il fumo che arrivava dal bus di sotto», racconta Monia Marrone, operatrice del 118 della Asl provinciale e proprietaria della Fiat Panda andata distrutta, «sono scesa in strada e ho visto la gente che scappava da tutte le parti. Poi il bus ha preso fuoco nella parte del motore con tanto di fiamme alte almeno 5 metri. Quindi l’esplosione dei vetri. Per fortuna che feriti non ce ne sono stati tra passeggeri del pullman, pedoni e residenti della zona». La strada e le sue appendici sono state invase dal fumo. I titolari di un negozio di bomboniere e della rivendita di autoricambi, posti nelle immediate vicinanze, hanno chiuso le attività in attesa che l’incendio venisse domato dai vigili del fuoco intervenuti in pochi minuti. Anche i residenti nel palazzo davanti al rogo hanno chiuso balconi e finestre evitando che fumo e fuliggine invadessero le stanze delle loro abitazioni. «Sì, c’è stato tanto spavento», riprende Monia Marrone, «visto che questo edificio si sviluppa su diversi piani, anche nella zona sotto la strada». Intanto polizia e vigili urbani raccolgono i dati sui veicoli danneggiati.

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