AVEZZANO Pendolari marsicani rimangono in piedi sul bus dell'Arpa e arriva la polizia per farli scendere. Alla fine sono costretti a prendere la corsa successiva tra le proteste generali e le urla. È accaduto a un gruppo di lavoratori, una quindicina, che ha vissuto un incubo a causa di una carenza di posti sull'autobus per tornare dall'Aquila. Si tratta di dipendenti della Selex es, di Poste italiane e della Thales Alenia Space dell'Aquila. «Abbiamo preso il bus all'ex piazzale Italtel», riferiscono, «stavamo aspettando quello che parte alle 16.10. Quando è arrivato siamo saliti tutti, ma già non c'erano più posti. Abbiamo chiesto il pullman bis, ma non è stato concesso. Ci hanno detto che potevano portarci all'hotel Amiternum per prendere la corsa delle 17.15. Siamo arrivati lì viaggiando in piedi e c'erano già circa cinquanta persone in attesa, e così non siamo scesi». A quel punto la situazione è degenerata ed è arrivata la polizia. «Gli agenti», raccontano i pendolari, «ci hanno intimato di scendere altrimenti saremmo stati denunciati per interruzione di pubblico servizio nonostante avessimo un abbonamento. Il primo bus non si è fermato e l'autista ci ha fatto segno di prendere quello successivo. La stessa cosa con il secondo. Abbiamo preso il quinto e siamo arrivati alle 18.45. Abbiamo segnalato il problema all'Arpa senza esito. È ora che vengano presi provvedimenti».