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Data: 07/05/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso porta due miliardi al tavolo dei sindacati

PESCARA Adesso tocca al neo presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, suonare la sveglia alla politica. In realtà, anche la lettera aperta indirizzata al governatore Luciano D'Alfonso riprende il tema delle riforme che gli industriali sottopongono alla Regione da almeno un paio di decenni: riorganizzazione degli enti strumentali, razionalizzazione dei costi, snellimento delle procedure amministrative. Scrive Ballone: "In quest'ottica, importanti enti quali la Fira,Abruzzo Sviluppo e l'Arap dovranno essere ridisegnati per essere realmente utili e funzionali alle politiche di sviluppo regionale e alle esigenze del mondo produttivo". Altro appunto: "Le nomine degli enti strumentali non possono essere più espressione di vecchie logiche partitiche e clientelari, ma devono fare riferimento a competenze e capacità tecnico- manageriali accertate". Da qui la richiesta che in ciascun ente venga previsto il coinvolgimento diretto di rappresentanti del mondo industriale. Da un'antica questione a un'altra: "Allo stesso modo - scrive Ballone -, l'apparato amministrativo regionale necessita di una profonda riorganizzazione, al fine di renderlo meno costoso, più produttivo ed efficiente". Ma la botta arriva dopo: "Come si evince da una recente delibera di Giunta regionale, numero di sedi, enti, dipendenti, collaborazioni e consulenze facenti capo alla Regione, risultano assolutamente sproporzionati, inutili e superflui rispetto alle esigenze del territorio".
LA DOPPIA REPLICA D'Alfonso affida la replica flash al sottosegretario Camillo D'Alessandro poi in serata vara la macrostruttura (sette dipartimenti, una direzione generale e tre servizi autonomi),definitiva espressione della riorganizzazione studiata di dicembre: "Accogliamo a braccia aperte l'indirizzo che il neo presidente di Confindustria ha voluto trasmetterci, perché dà forza alle decisioni già assunte e a quelle da assumere. Una delle prime leggi che abbiamo varato - sottolinea D'Alessandro - e che abbiamo annunciato come lamadre di tutte le riforme, è stata quella della Pubblica amministrazione, con la nomina di un Direttore generale che avoca a sé le decisioni quando ci sono ritardi o non si procede all'esecuzione degli atti". Quanto alle partecipate: "La riforma dei trasporti, con la nascita della società unica, ha tagliato decine di nomine politiche". Poi l'apertura: "Tutte le riforme possono essere scritte a sei mani, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria. In particolare ci sentiamo convocati dal presidente di Confindustria sulla riforma degli enti attuatori delle politiche di sviluppo".
L’APERTURA AI SINDACATI Ma c’è di meglio. D’Alfonso nel pomeriggio apre alle richieste dei sindaci Cgil, Cil e Uil di istituzionalizzare un tavolo permanente di confronto, allargato anche agli imprenditori e agli artigiani. Sul punto delle risorse, D'Alfonso ha parlato di una dotazione extra bilancio, (quasi due miliardi) che comprende la programmazione europea 2014/2010, i fondi Fsc (ex Fas), i fondi regione in transizione, il residuo della programmazione europea 2007/2013.

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