|
|
|
Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.934
|
|
|
|
|
|
07/05/2015
Il Centro
|
Sì a Abruzzo Engineering ma Confindustria è critica. Parte il piano di salvataggio dell’azienda di servizi, la giunta regionale delibera l’acquisto delle quote dei privati. Ballone: «Un’invasione di campo della politica». Regione, nuova organizzazione e più risparmi |
|
PESCARA Parte l’operazione-salvataggio di Abruzzo Engineering da parte della Regione. La giunta ha deliberato l’acquisto delle quote detenute da Selex spa pari al 30% del capitale della società di servizi. Un investimento previsto di circa 5 milioni di euro che ha per obiettivo il salvataggio dei posti di lavoro (187 impiegati, 110 attualmente occupati negli enti pubblici aquilani, il resto in cassa integrazione) ed il rilancio della medesima azienda nel settore della banda larga e dello sviluppo dei processi informatici. Un’operazione tuttavia vincolata all’esito di altre due questioni rimaste in sospeso e relative a crediti e debiti di Selex, e che non trova il consenso di Confindustria. L’associazione degli imprenditori – che proprio ieri ha in una lunga nota rilanciato la necessità di razionalizzare partecipazione e costi della Regione nelle società, auspicando le riforme strutturali e burocratiche annunciate dal governatore Luciano D’Alfonso - ritiene che per Abruzzo Engineering si debba portare a compimento il processo di liquidazione della società avviato dalla ex giunta di centrodestra di Gianni Chiodi. «Abruzzo Engineering rappresenta in maniera emblematica, l'invasione di campo della politica in un settore, quello dei servizi innovativi, ampiamente coperto dalle imprese private», ritiene il presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, «è questo il motivo per il quale la Regione farebbe bene a portare a termine l'operazione di messa in liquidazione avviata nella passata legislatura». Per la giunta D’Alfonso è invece giunto il momento di avviare il salvataggio in considerazione anche delle positive riunioni che si sono fino ad oggi svolte a definizione delle trattative con Selex Se.Ma. spa. In questo caso l’operazione ruota intorno alle due questioni in sospeso da anni e ritenute vincolanti. Quali sono? La prima riguarda il contenzioso civile di natura risarcitoria e relativo a un presunto inadempimento contrattuale da trenta milioni di euro da parte della Regione e avanzato da Selex. La seconda questione – attualmente in fase stragiudiziale – vale 10 milioni di euro, cioé l’importo dei crediti che Selex vanterebbe dalla Regione e che ha rigirato al Monte dei Paschi di Siena. Anche questo caso è al centro della transazione che la Regione sta portando avanti e che confida di poter risolvere. Se tutto andasse liscio, se cioé Selex rinuciasse ai crediti, la Regione acquisirebbe il 30% del capitale di Abruzzo Engineering che si sommerebbe al 60% che già detiene (un altro 10% del capitale è in mano alla Provina dell’Aquila). In poche parole Abruzzo Engineering passerebbe tutta sotto il controllo pubblico: diventerebbe cioé una società “in house” a tutti gli effetti e potrebbe così essere destinataria di affidamenti diretti (senza appalto) di servizi e prestazioni da parte della stessa Regione. A compimento dell’intera operazione di salvataggio, la giunta dovrà poi predisporre la proposta di variazione nel bilancio regionale per l'acquisizione del capitale di Selex. I tempi? Entro la metà di maggio. A patto che la transazione vada a buon fine e che le valutazioni siano corrette.
Regione, nuova organizzazione e più risparmi
Sette dipartimenti, una direzione generale e tre servizi autonomi: è la nuova macrostruttura della Regione Abruzzo varata con gli undici provvedimenti approvati martedì dalla giunta regionale. Ogni dipartimento ha individuato i propri servizi con le relative competenze e gli uffici facenti capo a ciascun servizio. «L'organizzazione della macrostruttura» ha spiegato il Direttore generale della regione Cristina Gerardis «ha la ratio di valorizzare la governance della direzione generale allo scopo di garantire appieno l'attuazione del programma di mandato attraverso il coordinamento dei servizi, esaltando quelli che hanno un'interfaccia diretta con il territorio e possono assicurare un plusvalore all'utenza. Va sottolineato» prosegue Gerardis «che siamo riusciti a creare un risparmio annuo di 192.695 euro senza tagliare il numero dei dirigenti».
|
|
|
|
|