Disponibilità a trattare sulla rinegoziazione dei mutui, sia quelli già in pagamento presso la Cassa depositi e prestiti che quelli che il Comune dovrà accendere per far fronte a debiti fuori bilancio reali o ancora sub iudice. L’amministrazione Alessandrini incassa altre timide aperture dai tavoli romani per far fronte alla pesantissima crisi di liquidità di cassa, ma molto resta ancora da fare per tappare il più possibile la voragine sui conti e scongiurare il commissariamento. Ieri, l’assessore al bilancio Bruna Sammassimo e il dirigente Guido Dezio sono tornati a Roma per una serie di nuovi incontri presso la Cassa depositi e prestiti. Il sindaco è stato trattenuto in città da impegni altrettanto urgenti, ma per gran parte della giornata è rimasto in contatto con gli uffici del Ministero prima di tornare a riunire la giunta per licenziare la bozza di bilancio abbozzata martedì.
GIORNI DECISIVI«Sono stati incontro ancora interlocutori - ha spiegato Alessandrini -. In realtà il procedimento che dovrebbe evitare il dissesto si apre formalmente sabato, con le simulazioni sui mutui. Il passaggio chiave resta l’approvazione del Bilancio entro il 27 del mese. La delibera che approveremo questa sera in giunta sarà oggetto di un maxi emendamento in consiglio comunale. Proprio in queste ore sto cercando di avere contatti con l’opposizione per spiegare perché ci siamo avventurati su questa strada. La dichiarazione del dissesto finanziario svuoterebbe completamente la politica di ogni funzione e noi non ci siamo candidati per questo. Tra l’altro, il commissario opererebbe gli stessi tagli, mentre i fornitori verrebbero pagati solo in parte. Noi, con le misure che andiamo ad approvare, cercheremo invece di aggiungere nuove risorse che andranno a coprire, di volta in volta, i tagli. Ecco perché l’avvio del dissesto sarebbe una iattura che non ci consentirebbe, tra l’altro, neanche l’accesso al fondo di rotazione».
Da una prima stima, la rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi prestiti vale da sola più di 4 milioni di euro. Per tappare il buco di cassa di 8 milioni servono però altre misure, non solo tagli: sul sociale peserà una riduzione della spesa che oscilla fra i 300 e i 400 mila euro. Quello a cui si sta lavorando è un aumento delle entrate attraverso nuove voci, come il ritorno alla gestione diretta dei cimiteri, la razionalizzazione dei parcheggi, la messa a gara per gli affitti di alcuni immobili comunali, i pagamenti dei balneatori. Entrate extra, ancora in via di quantificazione, nel disperato tentativo di grattare, fin dove sarà possibile, il fondo del barile.