CHIETI Ore 13,30: la polizia entra nel deposito della Panoramica in via Picena e mette i sigilli al bus divorato dal rogo. Il sequestro del mezzo è un atto dovuto. Lo ha disposto nella tarda mattina il pm di turno, Giuseppe Falasca. Non ci sono indagati per l’incendio che, mercoledì sera, in via Silvino Olivieri, ha distrutto l’autobus di linea della ditta Satam, ma il magistrato ha ipotizzato il reato di incendio colposo ed ha delegato la squadra mobile per le indagini che dovranno accertare eventuali imperizia, negligenza o imprudenza come possibile causa del rogo. Nessuno, l’altra sera, è rimasto ferito, nonostante che le fiamme fossero impressionanti e che il pennacchio di fumo fosse visibile anche da Chieti Scalo. Gli otto passeggeri, tra cui gente anziana, sono stati salvati dall’autista Juri Pardi, storico dipendente della ditta di trasporti pubblici dell’imprenditore Sandro Chiacchieretta. L’inchiesta era inevitabile, così come il sequestro della carcassa del mezzo, rimossa da via Olivieri e trasportata nel deposito della società di trasporti che ieri si è messa a disposizione dell’autorità giudiziaria senza alcun timore. E’ ditta seria la Satam-Panoramica. Lo stesso Chiacchiaretta, interpellato ieri sera dal Centro, ha fornito tutti i dati che gli chiederà la procura. Il pullman, che copriva la linea Pescara, San Giovanni Teatino, Chieti, era stato revisionato il 16 luglio del 2014 dalla motorizzazione teatina. La revisione va fatta ogni anno, quindi il mezzo era in regola. La causa del rogo resta verosimilmente il surriscaldamento della turbina. «Ma il mezzo non era vecchio. E’ stato acquistato otto anni fa. L’età media dei bus che circolano in Abruzzo è di oltre 17 anni. Badi bene – sottolinea Chiacchiaretta – sto parlando di età media, quindi ci sono anche pullman molto più vecchi». L’imprenditore aggiunge che il bus che ha preso fuoco non aveva neppure percorso molti chilometri: «E’ stato sempre utilizzato per quella tratta, quindi non percorreva più di 60mila chilometri l’anno. Non era né obsoleto né usurato visto che gli autobus arrivano a percorrere fino a un milione e mezzo di chilometri». Il danno subìto, coperto da assicurazione, è molto alto. Un mezzo nuovo, come il modello Setra andato a fuoco mercoledì, costa 230mila euro. A questa cifra vanno aggiunti i danni ingenti a tre auto in sosta. La breve intervista a Chiacchiaretta si conclude con un grazie all’autista che ha mantenuto i nervi salvi e il sangue freddo: «Juri è stato bravo. Ha fatto ciò che doveva fare, riuscendo a mettere in salvo tutti i passeggeri. Vent’anni di esperienza non sono pochi».