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Pescara, 24/11/2024
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08/05/2015
Prima da Noi
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Abruzzo Engineering, manovra milionaria in arrivo «per salvare carrozzone del Pd». Fi: «quanti tesserati deve salvare D’Alfonso?»
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ABRUZZO. Si preparano le carte per procedere: la Regione, come già indicato nel documento sul futuro delle partecipate stilato a fine marzo, è pronta ad acquisire il capitale sociale di Abruzzo Engineering posseduto da Selex (privato) pari al 30% in modo da garantire in capo all’Ente regione il totale controllo della società necessario per la sua configurazione come società in house. Questo permetterà in sostanza gli affidamenti diretti (come peraltro accadeva nei primi anni di vita della società ai tempi del presidente Del Turco). Lo ha deciso la giunta regionale con la delibera numero 304 del 23 aprile scorso nella quale si specifica che entro la prima metà di maggio è prevista una variazione di bilancio per procedere all’acquisto. Da Forza Italia si grida allo scandalo e i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri si chiedono da dove spunteranno fuori i soldi per questa maxi operazione, per il momento mai quantificata nei documenti ufficiali. «Non è che con la scusa dei lavoratori devono soccorrere tesserati del Pd e affini?», si domandano i due esponenti azzurri. Intanto le trattative vanno avanti e il presidente D’Alfonso, insieme al direttore generale Cristina Gerardis e al vice presidente Giovanni Lolli puntano anche a far indietreggiare la Selex che negli anni scorsi aveva innescato un contenzioso risarcitorio nei confronti della Regione. Selex Service Management ritiene l'ente principale responsabile del negativo andamento di Abruzzo Engineering, messa in liquidazione per volere del governatore Chiodi tra l'altro per la difficile situazione debitoria e ha chiesto un risarcimento di 29 milioni di euro. Per Finmeccanica, la Regione è inadempiente perchè non ha attuato le attività previste nel piano industriale approvato nel 2009, per questo vi sarebbero state perdite negli esercizi 2009 e 2010. ADVERTISEMENT
Di sicuro se nella “gestione Quarta” la società mista veniva dipinta come fiorente o particolarmente attiva, dopo gli arresti del 14 luglio 2008, nel giro di pochi mesi, la società è entrata in crisi. In un famoso consiglio straordinario l’allora presidente della Regione, Gianni Chiodi, pronunciò parole di fuoco per descrivere i rapporti tra Abruzzo Engineering e la Selex parlando apertamente di sospetta truffa ai danni della Regione. Proprio da quella sospetta truffa sarebbe poi maturato il credito vantato da Selex ma adesso la società potrebbe metterci una pietra sopra e sotterrare l’ascia di guerra. La vicenda -emersa solo per un evidentemente poco meditato sfogo momentaneo dell’ex presidente Chiodi- è stata poi pesantemente silenziata a tal punto che nessuno ha mai più dato conto della vicenda mentre tutti i documenti sono stati negati e secretati. Nessun consigliere regionale fino ad ora si è mai preso la briga di controllare le carte e capire cosa fosse realmente successo tra Selex e Abruzzo Engineering e se siano davvero dovuti i milioni vantati. Con l’arrivo di D’Alfonso la musica in apparenza è decisamente cambiata. Da società in liquidazione Ae è diventata una «società strategica da valorizzare» e l’ulteriore scatto in avanti è arrivato con l’iniziativa di acquisire tutto il pacchetto azionario per poter procedere, senza intoppo, all’affidamento diretto di prestazioni relativi a progetti di informatizzazione dei servizi territoriali ed ambientali. Il primo aprile scorso la Regione ha avuto un confronto con il presidente di Finmeccanica Giovanni De Gennaro e la strada sembra tutta in discesa. Il problema rimane il valore delle quote in possesso di Selex che la Regione dovrà pagare e si parla di cifre che potrebbero aggirarsi tra i 10 ed i 20 mln di euro.
MANOVRA SOSTENIBILE? Certo, per il centrodestra restano i dubbi sui denari che bisognerà sborsare. «Ma come è possibile», insistono Febbo e Sospiri, «pensare ad una manovra milionaria del genere quando l’assessore Paolucci continua a urlare sul disavanzo di oltre 500 milioni del Bilancio regionale e mentre il Governo regionale chiede la restituzione del taglio tasse (Irpef e Irap), si tagliano i fondi per lo sviluppo (opere pubbliche per 70 milioni) e si continua con una politica che sta penalizzando pesantemente cittadini e imprese? Come lo spiegheranno agli abruzzesi? Questa operazione sembra dunque creare un precedente e quindi ci chiediamo se da oggi procederemo al salvataggio di tutte le imprese private che sono in difficoltà?» E se la giunta D’Alfonso si trincera dietro l’opportunità di non disperdere la forza lavoro (e dunque salvare i dipendenti) secondo il centrodestra si potevano seguire altre strade: «con l’indizione di una gara sui servizi, ad esempio, avrebbero potuto inserire delle clausole per il mantenimento dei livelli occupazionali evitando così un altro pesante sacrificio alle casse regionali». E Febbo e Sospiri lanciano la sfida al governatore: «dichiari pubblicamente quanti tesserati del Pd e loro affini figurano nell’organigramma di Abruzzo Engineering e beneficeranno di questo provvidenziale salvagente e di un’assunzione a tempo indeterminato. Siamo sicuramente disponibili – concludono Febbo e Sospiri – ad aiutare i lavoratori reali ma indisponibili a far passare la variazione milionaria di bilancio necessaria per salvare il carrozzone».
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