Quando l’ha visto togliersi il casco non ci ha pensato due volte a impugnare lo smartphone, come fosse un inviato delle Iene di Italia Uno, per immortalare la situazione: quello in sella alla moto non era un motociclista qualunque, bensì il governatore Luciano D’Alfonso, accompagnato da una ragazzina, probabilmente la figlia. E D’Alfonso in moto si trovava in piena Ztl, in via Mazzini.
L’accesso alla strada è sorvegliato da un sistema di telecamere e chi entra senza permesso rimedia una multa. «Il presidente ha l’autorizzazione per accedere alla zona a traffico limitato? Forse la moto non è sua ed è di una persona abilitata al passaggio?» si è chiesto il cittadino-fotografo.
A quanto risulta, la sequenza sarebbe stata scattata sabato pomeriggio, quando via Mazzini era affollata di gente a spasso (nelle foto si vedono mamme con carrozzine). La regola del Comune è chiara: solo chi ha il tagliando e rientra nell’elenco dei residenti aventi diritto può accedere alla Ztl. D’Alfonso sembra essere entrato su via Mazzini passando da viale Regina Margherita e allo stesso modo è uscito dalla Ztl, dopo una sosta in un negozio di preziosi. Ha scambiato due chiacchiere con una persona e poco dopo si è rimesso in sella alla moto ed è ripartito. Vano il tentativo di contattarlo per avere una sua versione dell’accaduto e soprattutto per sapere se è dotato di permesso: il telefono ha squillato a vuoto. Magari D’Alfonso avrà modo di chiarire oggi, leggendo la notizia sul giornale. Potrà spiegare le ragioni e le modalità del suo ingresso in Ztl o anche ammettere d’aver commesso una violazione per la quale sarà pronto a pagare la multa, sempre che la circostanza lo preveda.
Di sicuro attende spiegazioni, e le merita, chi ha scattato le foto: «Da quando hanno attivato le telecamere qui le multe fioccano, ho fotografato il presidente della Regione semplicemente perché lo ritengo un cittadino come gli altri e dunque tenuto a rispettare le regole» ha detto l’autore degli scatti. Non è la prima volta che D’Alfonso si ritrova immortalato da comuni cittadini per presunte violazioni al codice della strada. Qualche mese fa ha ricevuto multe per eccesso di velocità che gli sarebbero state contestate - a lui ovvero al suo autista - in situazioni per le quali ha invocato il ruolo istituzionale. Lavoro per avvocati. Con la differenza che stavolta non si trattava però di un’auto blu, ma di una moto.