PESCARA. Dopo aver «distrattamente percorso» sabato scorso con la sua moto viale Mazzini assieme alla figlia Benedetta, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, questa mattina ha provveduto all'immediato pagamento della multa di 81 euro.
La foto dell’infrazione, scattata da un cittadino, è stata pubblica lunedì mattina sulle pagine del Messaggero e del Centro, e alle 10 circa di oggi D’Alfonso ha saldato il conto. Poi poco dopo ora di pranzo ha pubblicato anche la ricevuta del pagamento a dimostrazione di quanto detto e fatto.
Dunque dopo le multe presa con l’auto istituzionale (non guidata da lui ma dall’autista della Regione) anche con la moto il presidente è riuscito a rimediare una infrazione. E’ avvenuto sabato pomeriggio quando il presidente, con figlia adolescente a bordo, è passato a trovare il titolare di un negozio del centro che vende e ripara orologi. Era di ritorno dalla Val Fino, dove aveva avuto un incontro sulla viabilità locale, ha preso la moto ed è andato dall’amico per poi recarsi ad una festa di cresima.
A quanto pare, è proprio D’Alfonso a raccontarlo su Facebook, dopo la sollecitazione della figlia che gli aveva fatto prontamente notare di essere transitato in una strada che si trova nella Ztl (zona a traffico limitato), il presidente ha deciso di pagare immediatamente quanto dovuto.
«La distrazione - ha scritto il Governatore sui social - è dovuto al fatto che solitamente percorro quella strada in bicicletta nel fine settimana. La volontà di pagare la multa l'ho determinata sabato stesso. A testimonianza di questo, allego copia della ricevuta del pagamento intervenuto oggi alle 10. Ho preferito il versamento diretto al Comune - ha concluso il presidente della Regione - evitando l'insidiosa mediazione di Soget».
D’Alfonso, sempre via social network, ringrazia il cittadino che ha passato la foto ai giornali perchè «ha messo in evidenza la mia passione per la moto, che risale al 1981».
Il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, che nei mesi scorsi aveva scoperto le multe del presidente a bordo dell’auto istituzionale, ha utilizzato anche lui i social network per commentare la vicenda: «anche in veste non istituzionale, per D' Alfonso è impossibile rispettare ciò a cui ogni cittadino è tenuto. E' più forte di lui!!! Tanto in auto quanto in moto il risultato è lo stesso: un' infrazione».