Continua, incessante, chiassoso e colorato, lo sbarco degli alpini in città per l’imminente adunata. Con esso aumentano la trepidazione per l’importanza dell’evento e, perché no, anche le suggestioni, legate soprattutto alle possibili presenze istituzionali. Mentre quella del ministro della Difesa Roberta Pinotti appare certa, per tutta la giornata di ieri si sono rincorse le voci su un blitz a sorpresa del capo dello Stato Mattarella e del premier Renzi. Per ora non ci sono conferme e, in realtà, la cosa pare alquanto difficile, in particolare per il presidente della Repubblica, visto che gli eventuali spostamenti andrebbero preceduti da protocolli piuttosto rigidi. Finora della questione non si è parlato nei tavoli istituzionali. Entrambi, in ogni caso, così come prevede la prassi, hanno regolarmente ricevuto l’invito dall’Associazione nazionale degli alpini. Renzi fece una cosa simile lo scorso anno a Pordenone ed è atteso (invocato) in città da mesi per affrontare il tema della ricostruzione.
LA MAREA UMANA Quello che è certo, invece, è che le penne nere proseguono nella loro pacifica e festosa invasione. Se n’è avuta contezza ieri, in particolare nella serata. Il centro storico è stato letteralmente preso d’assalto tra canti, balli, locali pieni, tanta birra e persino qualche bagno di mezzanotte (aiutato dall’ebbrezza dell’alcol) nelle fontane di piazza Duomo. Una marea umana che va ingrossandosi di ora in ora e che regala storie eccezionali. Come quella di una ventina di alpini vicentini che ha raggiunto al città a piedi, partendo domenica da Chieti. Li abbiamo incontrati lungo la statale 17, a passo sostenuto. Hanno spiegato che la loro è una marcia in ricordo dei caduti nelle missioni di pace.
LA TESTIMONIANZA Nel frattempo in città vanno avanti le iniziative legate all’adunata. Ieri, in particolare, è stata presentata la scultura, prodotta in nove esemplari, realizzata per l’occasione dagli artisti Laura Caliendo e Gabriele Di Mizio. Un’opera in nove esemplari (uno sarà regalato a Mattarella) dedicata al Nono reggimento anche grazie al contributo degli intellettuali Walter Capezzali e Gianfranco Giustizieri. Il colonnello Massimo Iacobucci, comandante del Nono reggimento, l’ha benedetta parlando dell’adunata come di un «evento memorabile per la città, testimonianza della grande integrazione e sinergia che c’è con gli alpini».
IL CAPPELLO Dall’altra parte dell’Aquila, davanti alla caserma Rossi, è stato presentato il regalo che l’artista Carlo Frasca ha voluto realizzare in occasione dell’evento. Si tratta della riproduzione di un cappello alpino che è stata posizionata sulla rotatoria vicino alla caserma. L’assessore Maurizio Capri ha detto che «l’amministrazione sta pensando a un qualcosa da lasciare alla città quando l’adunata sarà terminata».