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Data: 17/05/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Verso lo sciopero regionale del tpl - Trasporto pubblico, 29 maggio sciopero di 4 ore in Abruzzo Sindacati: «nell’ultimo anno fatto ben poco»

ABRUZZO. Sciopero regionale di 4 ore indetto dalle segreterie regionali di Filt Cgil Abruzzo e Ugl autoferrotranvieri Abruzzo per venerdì 29 maggio 2015 contro la politica regionale attuata in Abruzzo nel settore del trasporto pubblico locale.
Secondo i sindacati nell’ultimo anno, ad esclusione della nuova società unica di trasporti, Tua, sarebbe stato fatto ben poco per il settore: «non si sono registrati quei segnali di discontinuità e di inversione di tendenza rispetto al passato che erano stati invece ampiamente preannunciati».
Per i sindacati «non si è definita e nemmeno ipotizzata una riorganizzazione complessiva del settore che ancora oggi denota un’eccessiva frammentazione di imprese in relazione all’esiguità del territorio; non si è provveduto a depennare servizi ed attività che sottraggono importanti risorse ad un settore che notoriamente è già in grande sofferenza; non è stata pianificata una migliore mobilità collettiva puntando ad un funzionale sistema intermodale e tariffario; non si è provveduto ad accertare le responsabilità e ad allontanare quanti si sono resi artefici di una pessima gestione delle aziende pubbliche e di quelle partecipate dalla Regione».
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Allo stesso tempo i sindacati hanno registrato una serie di attività «che sono esattamente in linea con gli indirizzi del precedente governo regionale».
Tra queste le sigle inseriscono i tagli delle risorse e quindi dei servizi per i cittadini (-10 milioni di euro tagliati nel bilancio regionale), le disparità tra i territori («profonda disuguaglianza tra aree interne e area metropolitana») e la volontà di procedere verso la privatizzazione del settore.
«L'annunciato ricorso alle sub-concessioni con l’affidamento ai privati di circa 1,6 mln di km, costituisce sicuramente un chiaro esempio di chi evidentemente ritiene che anche il trasporto pubblico locale debba rispondere alla logica del profitto», dicono i sindacati.
Ma le organizzazioni sindacali contestano anche la mancata realizzazione del biglietto unico regionale e del sistema tariffario intermodale, così come la mancata applicazione dell’accordo integrativo decentrato Regione Abruzzo 28/5/2004.
La proclamazione dello sciopero determinerà l’astensione dal lavoro per tutti gli autoferrotranviari delle aziende pubbliche e private operanti nella regione Abruzzo.

ORARI DI SCIOPERO
Personale viaggiante: AMA: 9.10/13.10; ARPA: 9.30/13.30; GTM: 9:00/12.00; SANGRITANA 9.00/12.00; DI FONZO: 8.30/12.30; NAPOLEONE: 8.30/12.30; LA PANORAMICA : 9.00/12.00; CERELLA: 8.30/12.30; SATAM: 9.00/12.00; BALTOUR: 9.00/13.00; TESSITORE: 9.00/13.00; DI GIACOMO ANGELO DOMENICO & C. snc: 8.30/12.30; CENTRO TURISTICO DEL GRAN SASSO: Ultime quattro ore del turno. Personale a terra (uffici e officine): ultime 4 ore della prestazione lavorativa.

D’ALESSANDRO: «PRONTI AL DIALOGO NON AI RICATTI»
«Prendiamo atto della decisione di CGIL ed UGL di proclamare lo sciopero», commenta D’Alessandro, «decisione assunta nonostante sia stato convocato, proprio su richiesta di tutti i sindacati confederali, un incontro per il 20 maggio, per affrontare piano industriale, risorse e prospettive del TPL in Abruzzo. 0 Noi siamo quelli che hanno evitato ed eviteranno la tragedia del fallimento delle attuali tre società e della futura società unica di trasporto , che ha già garantito il primo risultato: nessuno dei 1600 dipendenti, nonostante gli esuberi, rischia la propria prospettiva lavorativa. Passiamo ai temi: alle minori risorse in bilancio si potrebbero aggiungere, cosa molto probabile, un taglio ulteriore di trasferimenti. Tutti lo sanno, ma fare finta che questa realtà non ci sia, significa mentire innanzitutto ai lavoratori. Secondo: la società unica evita esattamente il contrario dello spauracchio minacciato ovvero evita la privatizzazione sia dei servizisia della società perché, grazie alla società unica, evitiamo la svendita delle decotte precedenti società che non avrebbero retto l'urto dei minori trasferimenti. Dunque sarebbero state vendute come accaduto in altre Regioni. Terzo: pronti al dialogo, non ai ricatti. La differenza passa tra chi si assume la responsabilità dei problemi e chi, al contrario, se ne lava le mani. I Ponzio Pilato non fanno la storia. Auspichiamo ragionevolezza e serenità, - conclude - pronti a discutere, entrare nel merito, con chi vuole discutere ed entrare nel merito per migliorare, modificare, aggiungere , ma non certo distruggere».

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