Continua il confronto serrato tra sindacati e Regione sul tema dell’azienda unica regionale di trasporto. Mercoledì prossimo, 20 maggio, a Pescara, è stato fissato un incontro con i rappresentanti sindacali confederali regionali e del settore trasporti, per esaminare congiuntamente i punti salienti del piano industriale di TUA, la consistenza del fondo regionale trasporti, le politiche nazionali ed i provvedimenti in essere da parte del governo centrale.
La riunione è stata convocata dal sottosegretario alla presidenza, Camillo D’Alessandro, unitamente all’assessore alla Programmazione Economica, Silvio Paolucci.
“Abbiamo sempre creduto nel progetto di fusione delle società di trasporto partecipate – commenta D’Alessandro – e con il governo D’Alfonso questo traguardo importante e’ stato centrato. Adesso – ha proseguito – occorre porre in essere gli ulteriori adempimenti, tra i quali anche la sottoscrizione del contratto di lavoro aziendale. Riteniamo che tutti debbano dare il loro contributo e superare le difficoltà, anche a costo di qualche sacrificio finalizzato al raggiungimento di un obiettivo strategico che tutti abbiamo sempre voluto”.
Ma la situazione resta rovente. La Filt Cgil e l’Ugl trasporti, hanno dichiarato uno sciopero di 4 ore per il prossimo 29 maggio di tutto il personale dipendente delle aziende pubbliche e private del trasporto locale operanti nella Regione Abruzzo.
L’astensione dal lavoro, diversificata, arriva a distanza di quasi un anno dall’insediamento della nuova Giunta Regionale ed è stato indetto in quanto le due sigle sindacali, ad eccezione “della sola approvazione del pdl n. 42/2014 con il quale si darà origine all’unificazione delle tre aziende regionali” non hanno registrato “nell’ambito del trasporto pubblico locale, quei segnali di discontinuità e di inversione di tendenza rispetto al passato che erano stati invece ampiamente preannunciati”.
Quali? Lungo l’elenco. Si va dalla mancata riorganizzazione complessiva del settore, che ancora oggi denota un’eccessiva frammentazione di imprese in relazione all’esiguità del territorio; la mancata cancellazione di servizi ed attività che pur non essendo correlati al trasporto locale, sottraggono importanti risorse ad un settore che notoriamente è già in grande sofferenza; non è stata pianificata una migliore mobilità collettiva puntando ad un funzionale sistema intermodale e tariffario; non si è provveduto ad accertare le responsabilità e ad allontanare quanti si sono resi artefici di una pessima gestione delle aziende pubbliche e di quelle partecipate dalla Regione.
“Al contempo – denunciato la Filt e l’Ugl – abbiamo dovuto invece registrare una serie di attività, azioni e comportamenti che sono esattamente in linea con gli indirizzi del precedente governo regionale, provvedimenti peraltro costantemente ed ampiamente contrastati dalle scriventi organizzazioni sindacali: taglio delle risorse e quindi dei servizi per i cittadini; rafforzate le disparità tra i territori, confermando una profonda disuguaglianza tra aree interne e area metropolitana, sia nella qualità e quantità dei servizi che nella compartecipazione tariffaria riservata all’utenza; confermate le intenzioni di procedere verso la privatizzazione del settore”