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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/05/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Tua, lo sciopero fa dividere i sindacati. Cisl-Uil-Faisa ottengono dalla Regione una trattativa separata da Cgil e Ugl sulla nuova società unica dei trasporti. Rolandi: «D'Alessandro ha parlato di sciopero “pretestuoso”, ma noi facciamo le stesse identiche denunce che facevamo quando lui sedeva tra i banchi dell'opposizione». (l'articolo in pdf)

PESCARA La trattativa sulla riorganizzazione dell’azienda unica del trasporto abruzzese, Tua, oltre che la politica, divide i sindacati. Dopo la convocazione dello sciopero di 4 ore per il 29 da parte di Filt-Cgil e Ugl, Fit-Cisl, Uil e Faisa-Cisal prendono le distanze e ottengono l’apertura di un tavolo separato con la Regione. L'appuntamento è a Pescara, a cominciare dalle 15. con il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Camillo D'Alessandro e con l’assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, per affrontare piano industriale, risorse e prospettive del trasporto pubblico locale abruzzese. Una trattativa quindi su tre fronti, e dove su uno c’è la singolare accoppiata sinistra-destra con Cgil e Ugl, di fronte ad una giunta di centrosinistra.
Secondo Filt-Cgil e Ugl Autoferrotranviari a quasi un anno dall'insediamento del nuovo governo regionale, se si esclude l'unificazione delle tre aziende, non si sono registrati quei segnali di discontinuità e di inversione di tendenza rispetto al passato che erano stati invece ampiamente preannunciati.
«La Regione», spiega il segretario regionale della Filt, Franco Rolandi, «ci ha consegnato una bozza del piano industriale, che contiene la stessa ricetta che era stata proposta dal centrodestra». Il riferimento è al taglio dei servizi, «attraverso la subconcessione, con 1,6 milioni di chilometri ceduti a privati e 1,3 milioni di chilometri oggetto di soppressione», al piano di prepensionamenti, «situazione ancora molto poco chiara», alla riforma del sistema tariffario, «di cui non c'è traccia», perché «il biglietto unico al momento c'è solo per l'area metropolitana pescarese e la bozza prevede solo di rimodulare ciò che già c'è». I due sindacati, che hanno indetto una conferenza stampa per questa mattina, sottolineano che tra ciò che aveva previsto il governo Chiodi e l'impostazione del governo D'Alfonso non ci sono differenze, «ma anzi le novità sono peggiorative, come, ad esempio, il taglio di dieci milioni che, contrariamente a quanto si dice, non ha nulla a che vedere coi tagli del governo centrale».
«D'Alessandro», prosegue Rolandi, «ha parlato di sciopero “pretestuoso”; rispediamo al mittente la polemica e dimostreremo che non siamo pretestuosi. Facciamo le stesse identiche denunce che facevamo quando lui sedeva tra i banchi dell'opposizione».
Per il segretario non c'è nulla di strano se un sindacato come la Cgil contrasta l'azione di un esecutivo di centrosinistra: «Oggi parlare di vicinanze con la politica non ha senso, noi facciamo il nostro dovere, e non è un problema neppure se sindacati tradizionalmente distanti, come, appunto, la Cgil e l'Ugl, si trovano sulle stesse posizioni, in quanto parlare di posizioni politiche del sindacato è ormai estremamente riduttivo».
Secondo il segretario dell'Ugl trasporti, Giuseppe Lupo, lo sciopero è l'unica strada percorribile rispetto al modo in cui la Regione conduce l'azienda unica e il trasporto pubblico locale: «Avremo tariffe tra le più alte, c'è bisogno di razionalizzare i servizi, ma in modo adeguato, e bisogna evitare senza se e senza ma di favorire la subconcessione». E Cisl e Uil che cose ne pensano della strategia sindacale degli altri due sindacati? «Hanno voluto fare una fuga in avanti», sostiene il segretario regionale della Fit-Cisl, Alessandro Di Naccio, «mentre per noi, al momento, la strada è quella del confronto, non quella dello strappo. Si tratta di uno sciopero politico; a nostro parere, invece, lo sciopero va fatto quando non ci sono altre soluzioni. E' chiaro che se la Regione non concederà nulla, protesteremo anche noi. Dopo gli incontri si vedrà se protestare, ma per ora bisogna fare di tutto per raggiungere un accordo. Scioperare è un errore gigantesco». «Dobbiamo incontrare la Regione e vedere che cosa riusciamo a portare a casa», aggiunge Di Naccio, secondo cui le priorità sono, tra l'altro, l'eliminazione dei costi della politica e il contrasto all'evasione tariffaria, oltre al ripristino dei dieci milioni tagliati e alla predisposizione del Piano regionale integrato dei trasporti (Prit). «Prima di litigare bisogna trattare», gli fa eco il segretario della Uil Trasporti, Giuseppe Murinni, «i tempi sono stretti e ci vuole senso di responsabilità, perché buttarla in caciara non serve a niente». Per l'esponente della Uil, non c'è stato ancora il tempo per un confronto di merito tra i sindacati: «Le eccezioni sollevate rispetto al piano industriale presentato sono le stesse, anche se con impostazioni dalle differenze marcate. Noi, la Cisl e la Faisa-Cisal vogliamo trattare con la Regione, dopo aver studiato le carte. Alla Regione», conclude Murinni, «diciamo che la riforma dei trasporti non possiamo farla solo con i tagli». «Ascoltiamo che i sindacati facciano le loro proposte perché finora non ci sono state, di certo tuttavia non sono disposto ad accettare ricatti», è la posizione del sottosegretario della giunta Camillo D’Alessandro alla luce di una situazione nel Tpl che definisce aberrante e fatta di sprechi e di sperperi «che non è più finanziariamente e moralmente sostenibile». «Qualche esempio? Contratti di secondo livello con diversi e differenti istituti, autisti che lavorano tre ore per tutta la giornata e altri il doppio. Questa situazione è stata pagata dai cittadini per troppo tempo. Con Tua deve finire, anche perché altrimenti non avrebbe modo di esistere e allora, sì, addio ai posti di lavoro...».

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