ROMA «L’uomo che non deve chiedere mai è buono per le pubblicità dei profumi non per un politico, io sulla scuola ho sbagliato qualcosa nella comunicazione». Matteo Renzi dal salotto di “Porta a Porta” fa il punto su tutte le questioni più scottanti di questi giorni e abbozza una parziale autocritica. Non sul ddl sulla «Buona scuola» ma sul difetto di «comunicazione». Chiede però di rispettare sua moglie, che in quanto insegnante Agnese è da tempo sotto i riflettori: «Chi ha qualcosa da dire se la prenda con me non con la mia famiglia». Per il resto il premier è un fiume in piena. Dalle pensioni al calcio, dall’immigrazione alla Libia passando dai risparmi degli italiani, il premier parla di tutto e di più. E per quanto riguarda le tasse cita anche l’Abruzzo. «Lazio, Piemonte, Liguria e Abruzzo hanno portato l'addizionale al livello massimo, loro volevano alzare il tasso dell'addizionale ma noi abbiamo messo una forchetta. I singoli governatori spieghino perché aumentano le addizionali: i comuni devono essere messi in condizioni di spiegare le tasse e noi abbiamo creato il sito Soldipubblici.it», afferma il premier parlando delle tasse locali. E per quanto riguarda l’immigrazioene: «L’Italia da sola non ce la fa, tra chi dice accogliamoli tutti e chi dice respingiamoli tutti deve esserci una terza via. L’Unione europea deve accettare il sistema delle quote, non è che ci danno le navi per portare tutti a Pozzallo». «Questo mese capiremo se è un accordo serio o fuffa», dice a proposito delle ripartizione tra i Paesi dei migranti. Quanto al barcone affondato nel canale di Sicilia con almeno 700 persone Renzi assicura: «Noi andremo a riprendere quel barcone e lo tireremo su, voglio che tutto il mondo veda quello che è successo, è inaccettabile che qualcuno continui a dire occhio non vede cuore non duole». L’operazione costerà 10, 15 milioni , di euro e ci vorranno almeno 4 mesi, «spero ce li dia la Ue altrimenti faremo da soli», precisa. E sui soldati: «Non li manderò a farsi sgozzare in Libia» Sulla scuola, dice, « passi indietro però non ci sono. «Bisogna vincere i tabù», azzarda. «Le detrazioni alle scuole paritarie rimarranno assolutamente, svolgono un servizio ma devono mantenere un certo grado di qualità, se c’è una scuola di suorine che fa un servizio pubblico questa scuola non la facciamo chiudere», dice, confermando però esistono altri casi di scuole diplomifici. A pochi giorni dal voto per le elezioni regionali Renzi cerca l’ennesimo colpo di scena. Accelerare nell’integrazione dei dati sulla tessera sanitaria? «Dal prossimo anno, sicuro», scrive su twitter il premier rispondendo a un follower. Da Vespa però si concentra sul modello precompilato per il Fisco e sfida il conduttore che sottolinea le difficoltà riscontrate dai contribuenti «Il precompilato lo faccio da solo, la invito a venire a palazzo Chigi, ho fatto due riunioni con il ministro Padoan che me lo ha spiegato».