PESCARA Rimane (per ora) lo sciopero indetto da Filt-Cgil e Ugl, ma per tre quarti dei sindacati confederali (Uilt, Faisa-Cisal, Fit-Cisl) l’accordo sulla nuova Tua è fatto. Al punto che si profila la possibilità che per il 6 giugno la società regionale unica dei trasporti possa ufficialmente inglobare i 1600 lavoratori delle attuali Arpa, Gtm e Sangritana. Solo in tarda serata si è concluo l’incontro tra Regione e le due sigle sindacali, Filt-Cgil e Ugl, che contestano il piano industriale della Tua - ritenendolo troppo simile a quello bocciato della scorsa giunta di centrodestra – e hanno indetto lo sciopero di 4 ore per venerdì 29. Franco Rolandi (Filt-Cgil)) e Giuseppe Lupo (Ugl trasporti) si sono riservati la decisione di revocare lo stop solo dopo aver riflettutto sulle nuove proposte fatte dalla Regione e che poco prima, nel corso una precedente riunione separata, erano state condivise dai segretari di Cisl, Uil e Cisal, Maurizio Spina, Roberto Campo e Vincenzo Lucente, e quelli di categoria, Alessandro Di Naccio (Fit-Cisl), Roberto Murinni (Uil Trasporti) e Luciano Lizzi (Faisa-Cisal). Dall’altra parte del tavolo il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Camillo D'Alessandro, l'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, e la dirigente Carla Mannetti hanno sparigliato subito le carte mettendo subito in chiaro la disponibilità ad accogliere la richiesta di ridurre il taglio al fondo dei trasporto del 50-60%, cioè circa 5 o 6 milioni di euro dei 10 previsti. Garantita, inoltre, la salvaguardia dei livelli occupazionali, nonostante le difficoltà finanziarie. Gli esponenti della giunta hanno ribadito l'impegno a tagliare i costi della politica e quelli dell'apparato dirigente e assicurato investimenti . Condivisa inoltre la necessità di migliorare alcuni punti: potenziamento dell'intermodalità e ampliamento del biglietto unico su tutto il territorio regionale; garantire un adeguato servizio nelle aree interne (in particolare nella Marsica); in caso di subconcessioni delle linee ai privati, obbligo di prevedere la clausola sociale nei bandi di evidenza pubblica; riorganizzazione orientata al recupero della produttività. Le parti sociali puntano ad arrivare ad un unico contratto di secondo livello, armonizzando gli attuali. Si è parlato, inoltre, di un eventuale assegno “ad personam” che cercherà di mitigare quanto i lavoratori andranno eventualmente a perdere rispetto agli attuali stipendi. Proprio per affrontare la questione contratti è stato fissato il cronoprogramma che prevede incontri con i sindacati di categoria il 3, il 4 e il 5 giugno ed un incontro con i sindacati confederali il 6 giugno. «Il lavoro fatto oggi è esattamente la cifra della differenza che passa tra la protesta e la proposta», commenta D’Alesandro, «mentre si tenta di buttare via il bambino con l'acqua sporca, altri si occupano di salvarlo». Alessandro Di Naccio (Fit-Cisl) sottolinea la necessità di un punto d'incontro anche per quanto riguarda i contratti di secondo livello: «Dobbiamo cercare di non penalizzare nessuno. O fai la protesta o la trattativa, ma prima di protestare è bene confrontarsi cercando di ottenere qualcosa. E io ho visto una Regione disponibile a raggiungere l’accordo». Soddisfatto anche Murinni (Uilt): «Ci piacerebbe che la Cgil facesse marcia indietro e revocasse lo sciopero, potendo così fare fronte comune. Noi comunque andiamo avanti e non rinunciamo a quanto ottenuto».