MONTESILVANO Un esposto alla procura affinché si faccia luce sulle presunte «criticità tecniche ed economiche» emerse durante i lavori della filovia. Lo hanno firmato i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Pescara e Montesilvano, il consigliere regionale Domenico Pettinari e i parlamentari abruzzesi Gianluca Vacca e Andrea Colletti. Ma, sulla filovia, la procura ha già indagato una volta e l’inchiesta è stata archiviata. I grillini però chiedono approfondimenti: della denuncia si è parlato ieri in una conferenza dall’esplicativo titolo «Perché spendere ancora risorse pubbliche per opere senza futuro?». I grillini hanno ripercorso le fasi salienti dell’opera contestata sulla Strada parco, per poi approfondire in particolare le novità legate alla vicenda. «Il 25 novembre 2014 la società olandese Apts di Helmond, ditta partecipante alla realizzazione della filovia di Pescara», ricordano, «è stata dichiarata ufficialmente fallita». Una società che sviluppava impianti Tpl (Trasporto pubblico locale) innovativi dal punto di vista tecnologico ma che, a detta dei pentastellati, ha prodotto dei mezzi dai risultati disastrosi, come in Francia dove sono stati ritirati di recente dalla circolazione 10 veicoli per la mancata omologazione del sistema di guida magnetica in dotazione, in Turchia dove 50 mezzi sono stati rottamati per gravi problemi tecnici, o in Olanda dove altri 8 veicoli hanno evidenziato le stesse problematiche. «Ci chiediamo come sia possibile che il Cipe, il 28 gennaio 2015, a distanza di due mesi dalla notizia ufficiale del fallimento della società olandese che, nel 2006, si è aggiudicata il bando di gara a rilevanza europea», proseguono, «abbia autorizzato il finanziamento di 24,9 milioni di euro per completare il sistema proposto, mentre lo stato olandese ha preteso la restituzione immediata di 5,5 milioni di euro elargiti per sostenere finanziariamente un brevetto, poi fallito nella sperimentazione su strada». Consiglieri e deputati a 5 Stelle sottolineano poi come, a parere della stazione appaltante Gtm, l’appaltatore Balfour Betty potrebbe proporre, in alternativa, un mezzo sostitutivo equivalente, purché in possesso delle caratteristiche tecniche necessarie a mantenere i finanziamenti. Eppure, stando ai grillini, l’unico sistema similare conosciuto, il Civis di Bologna, è stato bocciato dalla commissione ministeriale di Sicurezza col conseguente accertamento da parte della Corte dei Conti di un danno erariale di 91 milioni di euro. Inoltre, i grillini evidenziano come il Codice degli appalti pubblici, a seguito del fallimento dell’azienda detentrice del brevetto, consentirebbe alla Gtm di poter risolvere il contratto in corso di esecuzione, con addebito dei danni emergenti all’appaltatore gravemente inadempiente. «Una nuova gara d’appalto», aggiunge il Movimento 5 Stelle, «darebbe l’opportunità di scegliere un sistema attuale, flessibile, ecologico e davvero rispondente a risolvere i problemi di mobilità della nostra città». Per garantire anche alle categorie più deboli l’accesso al mezzo di trasporto, contemporaneamente all’esposto, il gruppo di Montesilvano ha presentato un’interrogazione per impegnare l’amministrazione a far sì che anche le barriere lungo le vie di accesso alla Strada parco vengano eliminate senza costi per il Comune.