«Mi piacerebbe arrivare un giorno al sindacato unico, ad una legge sulla rappresentanza sindacale e non più a sigle su sigle su sigle». Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervistato da Enrico Mentana nel programma «Bersaglio Mobile», su La7.
«Non sono cattivo»
«Io non sono cattivo, è che mi dipingono così coi sindacati. Ma per la prima volta il governo fa diminuire i precari. Poi questo è un governo antipatico, il premier non capisce niente... va bene, ma per la prima volta i precari diminuiscono» ha aggiunto Renzi. «Ci sono delle cose dei sindacati che non capisco bene. Per anni hanno detto che il lavoro va reso più stabile e meno precario. Il governo lo sta facendo, e qualcuno parla di “regalo ai padroni”. Non è un regalo: è un diritto aver le ferie, la malattia, la maternità. E a chi viveva di rendita crolla il pavimento sotto i piedi» ha aggiunto Renzi, che ha spiegato: «Il Paese sta cambiando, e chi nel potere immobile aveva una rendita ora perde il terreno sotto i piedi. Con i sindacati vorrei tornare a discutere». Renzi ha poi detto: «Marchionne è la dimostrazione che la scommessa sindacale di Landini è una sconfitta. Ha riparto le fabbriche» e «da un punto di vista sindacale batte Landini 3 a 0». Poi ha aggiunto: « Landini è una persona intelligente, mi sta simpatico; fa bene a buttarsi in politica».
Regionali come Coppa Italia
Renzi ha parlato anche di elezioni regionali e candidati, in particolare della Liguria. «Credo che segretamente Toti faccia il tifo per perdere, se vince gli tocca di governare la Liguria, e lui è toscano...», ha scherzato Renzi, criticando anche «la sinistra che tafazzianamente rischia di far vincere la destra. Ricordate Bertinotti?». Subito la risposta di Toti, via Twitter.
Renzi è tornato anche sulla questione degli "incandidabili" in Campania: « Si sta parlando da un mese non di come rilanciare la Regione, ma della presenza di certe persone nelle liste, che politicamente sarebbe stato più opportuno non candidare. Non si parla di candidati del Pd, ma di liste che appoggiano lo stesso candidato presidente del Pd. Io non li voterei». E poi su De Luca: «Candidare De Luca in Campania «non è una contraddizione» rispetto a quanto prevede la legge Severino. «Questa legge riguarda anche il sindaco di Napoli, De Magistris, sospeso e poi riammesso».
Poi, un commento più generale: «Le Regionali sono come la Coppa Italia. Di qui a caricare le elezioni Regionali delle sorti dell'intera Europa... Alle Regionali si decide il futuro della singola Regione».