Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.934



Data: 24/05/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Un coro di “no” al sindacato unico di Renzi. Cgil e Uil: «Idea da regime totalitario». La Cisl: «Affronti temi veri». Da mercoledì confronto sul jobs act

ROMA Il premier Matteo Renzi rivela che gli «piacerebbe arrivare un giorno al sindacato unico», senza più «sigle su sigle». La reazione, stizzita, dei sindacati non si fa attendere: è una «concezione che esiste solo nei regimi totalitari», gli replica senza mezzi termini il numero uno della Cgil, Susanna Camusso. E come lei, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, richiama i «Paesi totalitari» per dire che lì ci sono «esperienze del genere» e comunque ciò riflette «il modello dell’uomo solo al comando». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, pur con toni diversi respinge ugualmente l’idea di un sindacato unico e con essa di una legge sulla rappresentanza sostenendo che «non serve a niente alzare polveroni o buttare benzina sul fuoco», piuttosto «il governo si occupi dei problemi veri», a partire da crescita e lavoro. Il progetto di costruire un sindacato unico è allo studio in Fca, sul modello di quello americano e tedesco: riguarderebbe le sole sigle firmatarie del contratto Fiat (Fim, Uilm, Fismic che circa un mese fa ha preso l’iniziativa, Quadri e Ugl) ed escluderebbe la Fiom. La Fim sarebbe disponibile, la Uilm no. Tornando al botta e risposta con il premier, il tema del sindacato, per Camusso, è «quello del sindacato unitario». E non unico che, all’opposto, è «una concezione concettualmente sbagliata - spiega al Gr Rai - perché presuppone che la totalità di orientamenti e la rappresentanza di tutti i soggetti, anche diversi, che vi sono nel mondo del lavoro, vengano inclusi in un pensiero unico che non fa parte della modernità». Barbagallo non risparmia l'ironia: «E per il fronte imprenditoriale, dove c’è una pletora di associazioni? Anche per loro pensa ad un unico soggetto? In realtà, sembra che Renzi voglia far prevalere il modello dell'uomo solo al comando e intenda esportare questa sua idea anche nel mondo del lavoro e del sociale». A sottolineare che servono «sindacati responsabili e riformatori» è il numero uno della Cisl, che chiede al governo di aprire «un confronto» sui temi «veri» (crescita, occupazione, giovani, investimenti, redditi) con il sindacato. Un tavolo con il governo e nello specifico con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, è in programma per mercoledì pomeriggio, quando il ministro ha convocato le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali e il forum del terzo settore. Al centro dell’incontro, i decreti attuativi della legge delega lavoro, il jobs act, tra i quali quello sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Che porterà, dunque, ad una revisione della cassa integrazione, nei limiti della durata (con un tetto nuovo), nei contributi e nella platea (allo studio l’ipotesi di estenderla alle imprese sotto i 15 dipendenti), puntando sui contratti di solidarietà. Gli ultimi decreti attuativi del jobs act dovrebbero arrivare in Consiglio dei ministri nella settimana di inizio giugno (la delega scade il 16).

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it