PESCARA Dopo sette anni l’iter di predisposizione del piano regolatore portuale è compiuto. Il parere della sezione competente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, previsto entro la metà di giugno, oltre al successivo arrivo dei progetti, daranno inizio alla gara d’appalto propedeutica ai lavori di trasformazione dell’infrastruttura portuale e alla tanto attesa deviazione dell’asta fluviale oltre la diga foranea. L’annuncio è stato dato in sala giunta dal sindaco Marco Alessandrini e dal suo vice Enzo Del Vecchio, alla presenza del presidente della Regione Luciano D'Alfonso e del comandante della Capitaneria di porto Enrico Moretti. «Inizieremo», ha spiegato D’Alfonso, «una stagione in cui ognuno avrà ruoli e tempi scanditi: trovare le finanze sarà compito della Regione, realizzare le infrastrutture spetterà alla città attraverso l’autorità portuale e attuare i progetti al Provveditorato alle opere pubbliche». Sul piatto c’è un gruzzoletto di 3 milioni di fondi regionali, 1 milione di risorse del Provveditorato più 1,9 milioni dallo Stato. «Questa», ha aggiunto Alessandrini, «è una notizia che la città aspettava da almeno 40 anni: per troppo tempo questa partita è rimasta impantanata nelle secche della burocrazia con cui ogni giorno ingaggiamo un tiro alla fune». Sulle condizioni del porto è intervenuto anche Moretti: «Lo scalo non ha mai avuto problemi tali da mettere in discussione il collegamento con la Croazia. L’ordinanza che ho firmato per anticipare l’entrata e l’uscita dal porto delle barche è stata emanata per consentire alle lampare di avere le stesse opportunità delle altre marinerie nel pescaggio delle alici».