PESCARA «La nuova Azienda unica regionale del Tpl sta per nascere. Tutti l'abbiamo auspicata, tutti la volevamo unica e pubblica, tutti abbiamo più volte ribadito la disponibilità al confronto pur di arrivare al risultato. Fit-Cisl, Uilt-Uil e Faisa-Cisal non hanno cambiato idea». Lo affermano le tre sigle alla vigilia dello sciopero di quattro ore proclamato per venerdì da Filt-Cgil e Ugl. I sindacati di categoria si sono infatti divisi sulle azioni da intraprendere: se Cisl, Uil e Cisal hanno cercato il confronto con la Regione, «ottenendo», dicono, «anche dei risultati», Cgil e Ugl hanno proclamato lo sciopero. «La consapevolezza, oggettiva, della progressiva diminuzione delle risorse pubbliche nel Fondo Unico dei Trasporti, unita all'altrettanto oggettiva necessità di dover recuperare ulteriori 6,5 milioni derivanti dalle precedenti criticità di Arpa» sottolineano Fit, Uilt e Faisa «richiedevano e richiedono ancora la prosecuzione del tavolo di confronto con la controparte, piaccia o non piaccia, pena il mettere a rischio lo stesso posto di lavoro. È esattamente la differenza che c’è tra la responsabilità attraverso le idee e la irresponsabilità manifestata attraverso le ideologie». Per i sindacati questa è la strada più faticosa ma « Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal» aggiungono, «hanno deciso di giocare la partita più importante degli ultimi decenni nel Tpl abruzzese, convinti che sia fondamentale governare i cambiamenti e non subirli. Tutto ciò ha già prodotto, unitamente ai Confederali, risultati importanti».