VASTO Autolinee Cerella: il botta e risposta fra i sindacati e un membro del Cda diventa durissimo. La Filt-Cigl definisce “falsa e vergognosa” la replica di Roberto Lalli, del consiglio di amministrazione di Cerella. «La Filt Cgil è costretta a riformulare negativamente il giudizio sul membro del Cda all’annuncio delle sue imminenti dimissioni. L’annuncio fatto durante l’assemblea sindacale del 9 aprile alla presenza di Cgil e Ugl convocate dall’azienda per la discussione di modifiche da apportare ad alcune linee, viene smentito attribuendo al rappresentante della Filt-Cgil, Paolo Sallese, una notizia trasmessa alla stampa priva di fondamento, e confermando invece l’intenzione di rimanere sulla propria poltrona almeno fino ad aprile 2016, data in cui si concluderebbe la naturale scadenza del mandato. La Rsa Filt-Cgil pur prendendo atto della temeraria smentita affidata all’Arpa da Lalli, conferma ogni affermazione fatta nel suo articolo precedente, precisando che egli stesso attribuiva al malfunzionamento del sistema politico, gli atteggiamenti oltranzisti di rinuncia al potere ovvero alle poltrone, atteggiamento di cui, guarda caso, è stato travolto anch’egli». E ancora. «Il sindacato affida alla stampa le parole pronunciate da Lalli: “Non ho problemi a dimettermi tanto 425 euro al mese me li guadagno sicuramente se non vado tutte le mattine a Cerella. Sono contento di quello che ho fatto, se mi avessero tolto un anno fa ero dispiaciuto, perché non avevo finito questo corso, adesso forse quasi quasi mi fa piacere, perché le cose possono solo peggiorare”. A parte il fatto che alla Filt Cgil risulta un compenso lordo per i consiglieri di 9mila euro oltre eventuali rimborsi calcolati ad 1/5 del costo carburante, come da verbale di assemblea dei soci, appare confusionale anche la stessa descrizione economica e positiva dei risultati aziendali, se è vero che le cose possono solo peggiorare come affermato, e se risulta altrettanto vero che proprio sotto la gestione dell’organo societario di cui egli rivendica l’appartenenza, i lavoratori di questa azienda per la prima volta hanno dovuto fare i conti con mancati o ritardati pagamenti degli stipendi».