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Pescara, 24/11/2024
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Data: 30/05/2015
Testata giornalistica: Prima da Noi
Trasporti: sciopero 4 ore, presidio alla Regione: «D’Alfonso rispetti le promesse». Protesta di sindacati e dipendenti contro la politica

PESCARA. Presidio di protesta dei sindacati e dei dipendenti delle società di trasporto, venerdì mattina, davanti alla Regione Abruzzo, a Pescara, nell'ambito dello sciopero di quattro ore proclamato da Filt-Cgil e Ugl per protestare contro la politica regionale dei trasporti dopo la fusione di Arpa, Gtm e Sangritana e la nascita dell'azienda unica Tua.
Diverse decine i manifestanti che, tra striscioni e bandiere, hanno protestato davanti all'edificio di viale Bovio. Le adesioni allo sciopero, fanno sapere i sindacati, potrebbero arrivare a poco meno del 50%: dati "straordinari" a Pescara, dove, secondo le organizzazioni, in Gtm si è sfiorata quota 90%, numeri positivi anche ad Avezzano (L'Aquila), dove le stime parlano di un 70-80%, e percentuali "alte" anche nel Teramano.

«Siamo andati ben oltre la rappresentanza delle nostre due sigle sindacali - commenta il segretario regionale della Filt-Cgil, Franco Rolandi - i dati sono straordinari e siamo convinti che dopo la risonanza dell'iniziativa odierna tanti altri lavoratori si avvicineranno e capiranno le nostre ragioni». A margine del presidio di protesta davanti alla Regione, i sindacati hanno incontrato una delegazione del Governo regionale. C'erano, tra gli altri, gli assessori Mario Mazzocca e Donato Di Matteo, il direttore generale dell'ente, Cristina Gerardis, e il direttore della Direzione e Servizi Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica, Carla Mannetti.
«Abbiamo chiesto loro - spiega Rolandi - che i trasporti vengano gestiti direttamente da chi detiene la delega, cioè D'Alfonso, per fare in modo che tutto ciò che è stato dichiarato in campagna elettorale venga rispettato. Abbiamo anche spiegato che ci rimane difficile avere un rapporto normale e corretto con il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Camillo D'Alessandro».
Non hanno aderito allo sciopero, invece, la Fit Cisl, Uil Uilt e Faisa Cisal che spiegano: «se oltre il 70% dei lavoratori non ha partecipato alla manifestazione indetta da due sigle sindacali dimostra ampiamente che i lavoratori del settore hanno ben compreso quanto sia complicato lo scenario in cui si sta gestendo la riforma dei trasporti e la nascita della nuova società regionale. Non può permettersi ad alcuno di strumentalizzare o consentire che una riforma epocale subisca l’ostruzionismo di chi rappresenta interessi di alcuni gruppi di lavoratori che difendono alcune situazioni non più sostenibili. Questi, rappresentanti di interessi puntuali e non collettivi, non sono altro che soggetti alla ricerca di visibilità che non propongono alcuna soluzione per uscire dalle difficoltà e che addirittura sfuggono al confronto incitando le folle».
Intanto Maurizio Acerbo se la prende con il sottosegretario Camillo D’Alessandro che ha reagito allo sciopero del trasporto pubblico definendolo 'pretestuoso' e poi ha attaccato i 'privilegi' dei lavoratori del comparto.
«Camillo metta su internet», chiede Acerbo, «quanto riceve mensilmente così i lavoratori e i cittadini potranno verificare differenze. Luciano D'Alfonso e i suoi consiglieri e assessori comincino loro a dare il buon esempio tagliandosi la retribuzione complessiva come avevano promesso in campagna elettorale».
«Avevano detto - ha sottolineato - che avrebbero equiparato la retribuzione a quella del sindaco della città capoluogo cioè a circa 5.000 euro lordi. Passate le elezioni invece di tagliarsi lo stipendio hanno tagliato i fondi al trasporto pubblico, tagli che non avevano annunciato in campagna elettorale durante i confronti con i sindacati dei trasporti. Non mi pare dunque che Camillo D'Alessandro sia nelle condizioni morali di fare prediche ai lavoratori».

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