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Pescara, 24/11/2024
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30/05/2015
Prima da Noi
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Adesione al 33%. D'Alessandro: la protesta è fallita «È la democrazia che stabilisce chi sono gli interlocutori, non certo Rolandi, ma sono certo che se ne farà una ragione» |
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Non hanno aderito allo sciopero la Fit Cisl, Uil Uilt e Faisa Cisal che spiegano: «se oltre il 70% dei lavoratori non ha partecipato alla manifestazione indetta da due sigle sindacali dimostra ampiamente che i lavoratori del settore hanno ben compreso quanto sia complicato lo scenario in cui si sta gestendo la riforma dei trasporti e la nascita della nuova società regionale. Non può permettersi ad alcuno di strumentalizzare o consentire che una riforma epocale subisca l’ostruzionismo di chi rappresenta interessi di alcuni gruppi di lavoratori che difendono alcune situazioni non più sostenibili. Questi, rappresentanti di interessi puntuali e non collettivi, non sono altro che soggetti alla ricerca di visibilità che non propongono alcuna soluzione per uscire dalle difficoltà e che addirittura sfuggono al confronto incitando le folle». Intanto Maurizio Acerbo se la prende con il sottosegretario Camillo D’Alessandro che ha reagito allo sciopero del trasporto pubblico definendolo 'pretestuoso' e poi ha attaccato i 'privilegi' dei lavoratori del comparto. «Camillo metta su internet», chiede Acerbo, «quanto riceve mensilmente così i lavoratori e i cittadini potranno verificare differenze. Luciano D'Alfonso e i suoi consiglieri e assessori comincino loro a dare il buon esempio tagliandosi la retribuzione complessiva come avevano promesso in campagna elettorale». «Avevano detto - ha sottolineato - che avrebbero equiparato la retribuzione a quella del sindaco della città capoluogo cioè a circa 5.000 euro lordi. Passate le elezioni invece di tagliarsi lo stipendio hanno tagliato i fondi al trasporto pubblico, tagli che non avevano annunciato in campagna elettorale durante i confronti con i sindacati dei trasporti. Non mi pare dunque che Camillo D'Alessandro sia nelle condizioni morali di fare prediche ai lavoratori».
D’ALESSANDRO: «LO SCIOPERO E’ FALLITO» «Lo sciopero è fallito non solo sui numeri, ma anche sulle ragioni infondate assunte come scusa per lo sciopero», ha detto ancora D’Alessandro. «Andiamo avanti con la serenità di aver salvato 1.600 posti di lavoro, nonostante esuberi e debiti ereditati dalla lunga storia delle non riforme che producono emergenze, che noi inequivocabilmente abbiamo risolto a partire dalla riduzione del taglio di 5-6 milioni di euro. Andiamo avanti con la riforma e con il dialogo, l'unica via per salvare l'azienda unica, posti di lavoro e garantire il futuro del trasporto pubblico locale». «Mi dispiace per il segretario regionale della Filt-CGIL Rolandi: anche se non vuole parlare con me, io voglio continuare a parlare con tutti, nel rispetto di tutti. È la democrazia che stabilisce chi sono gli interlocutori, non certo Rolandi, ma sono certo che se ne farà una ragione».
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