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Pescara, 24/11/2024
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03/06/2015
Il Messaggero
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Verso la società unica di trasporti - Società unica trasporti riparte oggi il confronto in un clima di tensione. La Regione affronta un sindacato diviso. Di Naccio, Cisl: «Grazie a noi recuperati 5-6 milioni». Rolandi, Cgil: «Con D’Alfonso è peggio di prima».
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PESCARA Oggi la Regione metterà i sindacati di fronte a un bivio sulla firma del contratto di secondo livello che interessa i 1.600 lavoratori di Tua, la società unica dei trasporti: o si accetta la proposta avanzata in fase di contrattazione o restano solo due alternative. La prima prevede l'applicazione automatica del contratto della società accorpante, Arpa, anche a tutti i dipendenti Gtm e Sangritana confluiti in Tua. La seconda, l'azzeramento della trattativa in atto per cercare un nuovo accordo ad oggi lontano, in un clima di tutti contro tutti. Le stesse sigle sindacali affrontano la vertenza da piazze lontane: venerdì scorso, allo sciopero indetto da Cgil e Ugl non hanno aderito Cisl, Uil e Faisa Cisal. Oggi e domani si andrà al confronto con la Regione addirittura in tavoli separati. Si litiga persino sui dati dell'adesione allo sciopero del 29 maggio. Secondo una nota Arpa avrebbe interessato soltanto il 33,4% del personale viaggiante delle tre aziende, pur con andamento diversificato (32,8% Arpa, 55,7% Gtm, 15,3% Sangritana). TEMPESTA Il sottosegretario Camillo D'Alessandro, con delega a Tua, sa di attraversare la tempesta perfetta in una fase confusa e conflittuale, ma per lui c'è un solo scenario in vista dell'8 giugno, data fissata per la fusione delle tre società: «Tre contratti diversi non sono più sostenibili sul piano economico e funzionale. Non si può lavorare tre ore in un'azienda e sei in un'altra. Il nostro obiettivo è arrivare a un contratto unico di secondo livello che armonizzi i tre precedenti. Se non c'è l'accordo o si applica quello Arpa, come prevede il codice civile, o salta tutto con la revoca dei tre contratti. Di certo, entro l'8 giugno ne avremo soltanto uno». E aggiunge: «E' chiaro che se si applica quello Arpa significa portarsi dietro istituti virtuosi e meno virtuosi». I sindacati non hanno lo stesso ottimismo del sottosegretario sui tempi dell'accordo. Alessandro Di Naccio, segretario regionale Fit Cisl: «Costruire il futuro dell'azienda unica non è facile. Bisogna armonizzare le tre contrattazioni di secondo livello e non credo sia possibile entro l'8 giugno». Sui contrasti con la Cgil: «La Regione aveva fatto un taglio di dieci milioni di euro. Il 20 maggio, grazie all'accordo siglato assieme a Uiltrasporti e Faisa, siamo riusciti a recuperare 5-6 milioni che sono tornati nel bilancio della società: risultato importante, mentre Cgil e Ugl hanno scelto la strada dello sciopero politico». Per Di Naccio i nodi da sciogliere sono tuttavia ancora molti prima di arrivare ad un'intesa: «Positivi gli incentivi per mandare in pensione circa 240 dipendenti nei prossimi tre anni, ma non basta. Bisogna eliminare sovrapposizioni, puntare al biglietto unico regionale, combattere con più forza l'evasione». NESSUN CAMBIAMENTO Franco Rolandi, segretario regionale Filt Cgil, difende la linea dura: «La nostra posizione non riguarda solo l'azienda unica. Siamo in contrasto sulla politica regionale dei trasporti, dove non c’è un segnale di cambiamento rispetto al recente passato. Abbiamo messo a confronto i provvedimenti affrontati in questi dodici mesi dal governo D'Alfonso con quelli della giunta Chiodi: non ci sono novità. Anzi, le cose sono peggiorate rispetto ai cinque anni precedenti, a partire dal taglio unilaterale sul budget dei trasporti. Mi fa piacere che una parte sia stata recuperata dopo che noi abbiamo indetto lo sciopero, mentre D'Alessandro parlava, sino a 24 ore prima, di scelta irreversibile». Altra precisazione: «Non ci tiriamo indietro sui sacrifici chiesti ai lavoratori dell'azienda unica, ma nessuno ha pagato per la gestione deficitaria del passato. Per Arpa un passivo di 14 milioni, ma tutti i vecchi dirigenti delle tre società sono stati riconfermati».
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