TERAMO Preso atto delle proposte di riorganizzazione emanate nel piano industriale della neonata società Tua (Trasporto unico abruzzese), il coordinamento provinciale del Partito Democratico di Teramo in una nota chiede alla Regione «di rivedere il taglio dei servizi in provincia, scongiurando l'assenza di collegamenti in intere porzioni di territorio». Dal piano proposto, secondo il Pd «si evince il taglio di importanti direttrici comunicative sul litorale adriatico, che ogni giorno assicurano la mobilità di migliaia di cittadini, nonché la penalizzazione continuativa delle aree interne della provincia, definite in maniera inqualificabile "marginali" dal documento. Più nel dettaglio, il taglio delle corse rischia di lasciare in balìa del caso i pendolari della città di Atri, che quotidianamente devono raggiungere le città costiere per motivi di studio e lavoro, nonché letteralmente isolate le zone montane di Cortino, Valle Castellana e Crognaleto, passando per Torricella e Montorio». Il Pd di Teramo ritiene «da scongiurare l'ipotesi che si ragioni solo in ottica di riduzione dei costi e recupero di chilometri, a detrimento del servizio ai cittadini, che una società pubblica deve garantire al primo posto tra gli obiettivi, soprattutto quando si parla di zone disagiate quali quelle interne. L'integrazione e l'intermodalità», continua il partito, «altrove maggiormente presenti, rappresentano ancora un'immane difficoltà nella nostra provincia, dove oltre all'assenza di un'adeguata mobilità su ferro, lamentiamo ancora l'assenza del sistema tariffario unico, che andrebbe inserito tra le priorità da conseguire in questo nuovo assetto». Il Pd infine evidenzia: «L'ipotesi di affidare in sub concessione ai privati la gestione delle tratte nelle zone montane, significa penalizzare pesantemente la dignità dei cittadini che resistono in questi luoghi e che proprio per questo motivo andrebbero tutelati maggiormente».