Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.933



Data: 04/06/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Per la società unica tra Regione e sindacati la fumata resta nera. Si chiude con un nulla di fatto la riapertura del confronto sul contratto Non passa la bozza presentata da D’Alessandro, ma il tempo stringe.

PESCARA Partita ancora tutta da giocare per la chiusura del contratto di secondo livello che interessa i circa 1.600 dipendenti di Arpa, Gtm e Sangritana confluiti nella società unica del trasporto pubblico abruzzese (Tua). L'8 giugno l'atto di fusione sarà concretizzato davanti al notaio, ma entro quella data Regione e parti sociali dovranno chiudere l'accordo sul contratto di lavoro che è ancora in alto mare. I sindacati, a loro volta divisi su come approcciare la vertenza, continuano a respingere la bozza presentata dalla Regione. E' accaduto anche ieri, quando il sottosegretario Camillo D'Alessandro ha riaperto il confronto incontrando in tavoli separati prima Cisl, Uil e Faisa, poi Cgil e Ugl che il 29 maggio hanno indetto lo sciopero del trasporto pubblico locale. Infine, al termine di una lunghissima giornata, anche le altre sigle. Uno spezzatino che la dice lunga sulla complessità della vertenza.
COSTI AGGIUNTIVI
Nel primo tavolo, Cisl, Uil e Faisa hanno presentato proposte ritenute migliorative rispetto alla bozza della Regione, dunque dagli inevitabili costi aggiuntivi. Il primo punto che si pone è appunto quello della sostenibilità economica di queste richieste ancora tutte da valutare, come ha spiegato D'Alessandro. Ma c'è anche un'altra proposta dei sindacati, considerata la ristrettezza dei tempi e la scadenza vicinissima dell'8 giugno: proroga temporanea degli attuali tre contratti (almeno di trenta giorni) in attesa di risolvere tutti gli aspetti tecnici messi ieri sul tavolo. «E' una proroga necessaria -spiega il segretario regionale Fit Cisl, Alessandro Di Naccio- per valutare le ricadute del contratto sul personale, fare le assemblee per discutere con i lavoratori su ciò che è stato concordato, valutare l'impatto economico, come chiesto dalla Regione. Diciamo che c'è ancora tanto da lavorare». Prudente anche D'Alessandro dopo il primo giro di valzer con i sindacati: «L'8 giugno scatta la società unica e anche la richiesta di una proroga temporanea degli attuali tre contratti va valutata nella sua sostenibilità giuridica. Bsognerà capire se si può fare o se questo potrebbe dar vita a contenziosi da parte dei lavoratori. Una corsa al rialzo rischierebbe infatti di minare la società unica, che in quanto tale prevede anche un unico contratto».
BIGLIETTO E NOMINE
Poi c'è la posizione più intransigente delle altre sigle sindacali, come la Cgil, che assieme alla tutela dei lavoratori pone questioni più generali sul trasporto pubblico: dalla necessità di andare al biglietto unico regionale, che oggi vedrebbe penalizzata l'utenza delle zone interne rispetto all'area metropolitana Chieti-Pescara, alle nomine politiche che riguardano funzionari e direttori generali delle tre attuali aziende, tutte prorogate per un anno.
Il confronto con le parti sociali proseguirà su un'altra questione delicata, il trasporto su ferro, con i treni dei pendolari e quelli delle tratte veloci Pescara-Roma e Pescara-Bologna. Anche se «veloci» è una parola grossa.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it