L'AQUILA Il più povero, si fa per dire, è Pietro Smargiassi con 44.400 euro percepiti in quattro mesi (da gennaio ad aprile incluso), l'unico dei 32 amministratori dell'Emiciclo (compreso l'assessore esterno Giovanni Lolli), a non avere cariche aggiuntive. Non una presidenza o una segreteria, neanche vice, di commissione. Di quelle insomma che aggiungono reddito al reddito. L'elenco pubblicato dalla presidenza del Consiglio regionale sui pagamenti agli amministratori nei primi quattro mesi del 2015, rende evidente quanta sia la distanza tra gli eletti e gli elettori, almeno in termini di salario.
5 STELLE Anche se poi c'è chi, come il Movimento 5 Stelle, una parte dello stipendio lo restituisce ad un fondo per il microcredito alle piccole e medie imprese. Un assegno da 133mila euro è stato già staccato a dicembre e «il prossimo sarà fatto entro l'estate» assicura Sara Marcozzi, che però dovrà fare a meno, questa volta, del contributo dell'ex grillino Leandro Bracco che dopo dicembre non ha restituito più un euro, anche se annuncia che lo farà (con seimila euro netti al mese), ma ad una Onlus da lui fondata e che si occuperà di assistere i bisognosi.
«Siamo in attesa che ci si decida a discutere la nostra proposta di legge - ricorda Sara Marcozzi - che taglia del 50% lo stipendio a tutti i consiglieri».
TAGLI RINVIATI Attesa vana: dopo la fuga nella prima seduta in cui era all'ordine del giorno l'argomento, e la diserzione nella seconda per l'assenza di D'Alfonso, neanche ieri il tema «tagli al portafoglio» è approdato in commissione. Eppure non è che all'Emiciclo si «muoia di fame»: all'indennità consiliare fissa di 6.400 euro al mese, vanno aggiunte poi le indennità di funzione (che vanno dagli 800 ai 2.700 euro mensili a seconda dell'incarico ricoperto), i rimborsi spese per l'esercizio di mandato (dai 4 mila ai 4.500 euro al mese a seconda della distanza dalla residenza) e per chi ce l'ha il rimborso per le spese istituzionali. Quello ad aver incassato di più è stato il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, che ha visto accreditati sul suo conto tra gennaio ed aprile 55.200 euro, seguito a ruota dal presidente del consiglio Giuseppe Di Pangrazio (54.448 euro). Ad essere sotto la soglia dei 50mila euro sono solo in sette su 32, il più retribuito nell'opposizione è Paolo Gatti con 52.960 euro.